
di Redazione
Carbonio e biodiversità: una nuova opportunità per il mondo venatorio
Sono state recentemente approvate le linee guida sui crediti di carbonio agroforestali. Una svolta per agricoltori, forestali e gestori del territorio
Il bosco non è solo un luogo di caccia, ma anche un presidio di biodiversità e un potente alleato contro i cambiamenti climatici. Ora, grazie alle nuove Linee guida nazionali sui crediti di carbonio nel settore agroforestale recentemente approvate, anche in Italia si potrà dare un valore concreto alle pratiche agricole e silvo-pastorali capaci di assorbire CO₂ e migliorare la salute del suolo. Il documento, appena approvato dai Ministeri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, definisce i criteri per accedere al mercato volontario del carbonio, un sistema già affermato in ambito internazionale che permette a chi gestisce superfici agricole o forestali di vendere “crediti verdi” a imprese e enti pubblici intenzionati a compensare le proprie emissioni.
Questo strumento, apparentemente svincolato da logiche faunistiche, può però rappresentate un’interessante occasione anche per il mondo venatorio e in particolare per tutti quei soggetti che direttamente gestiscono porzioni di territorio. Nel concreto, chi adotta tecniche agricole e forestali in grado di sequestrare carbonio potrà ottenere crediti certificati, vendibili a imprese o enti pubblici che vogliono compensare le proprie emissioni. Un sistema che premia chi investe in suoli vivi, foreste gestite e paesaggi biodiversi. Per chi opera nella caccia e nella gestione faunistica si apre così una nuova possibilità di valorizzazione ambientale.
«La messa a terra di queste Linee guida segna un passo importante – ha commentato Niccolò Sacchetti, presidente di AB Agrivenatoria Biodiversitalia, branca Coldiretti attiva nella promozione di pratiche agricole sostenibili, Come AB, lavoreremo con i partner giusti per accompagnare le imprese agricole e forestali verso il mercato del carbonio, trasformando una buona gestione in valore concreto». In un tempo in cui tanti parlano di ambiente, ma pochi lo curano davvero, il mondo venatorio e rurale può giocare un ruolo chiave: chi conosce il territorio ha ora uno strumento in più per difenderlo, viverlo e farlo prosperare.
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