
di Redazione
Tortora selvatica, i dati fanno ben sperare
Per la prima volta la specie regista un aumento lungo entrambe le rotte di migrazione del continente
La FACE, la Federazione delle associazioni venatorie europee, ha recentemente diffuso un rapporto sullo stato di conservazione della tortora selvatica (Streptopeliay turtur). Per la prima volta, è stato registrato un aumento delle popolazioni nidificanti sia nei paesi che ricadono lungo rotta migratoria occidentale sia in quelli della rotta centro-orientale, nella quale si trovano la maggior parte delle regioni italiane.
Si tratta di un traguardo significativo, poiché l'obiettivo del Piano d'azione internazionale per la gestione della specie, che tra le varie azioni prevede il prelievo venatorio adattivo, è di arrestarne il declino in Europa entro il 2028. Se per la rotta migratoria occidentale l’aumento si era già registrato negli ultimi tre anni, motivo per il quale la Commissione europea ha recentemente dato il via libera alla riapertura della caccia alla specie, l’aumento della popolazione nidificante in quella centro-orientale rappresenta una novità.
L’aumento avviene dopo tre stagioni di caccia durante le quali il prelievo è stato considerevolmente ridotto e, in alcuni casi, sospeso. Sebbene non vi sia certezza della correlazione tra le misure di prelievo adattivo adottate e l’aumento della tortora, la sua ripresa testimonia come un approccio gestionale basato su diverse azioni come il ripristino dell'habitat, la fornitura di acqua in periodi di siccità e, solo più recentemente, l'attuazione di restrizioni alla cattura, ripaghi gli sforzi e i sacrifici del mondo venatorio.
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