
di Redazione
Dall'Europa possibili criticità per i proprietari di cani da caccia
Lo scorso 19 giugno, i membri del Parlamento europeo hanno votato la proposta della Commissione europea relativa al benessere e alla tracciabilità di cani e gatti
La legislazione in materia di benessere degli animali d’affezione è una tema cruciale per i circa 7 milioni di cacciatori europei, molti dei quali posseggono cani da caccia. Il mondo venatorio, rappresentato a livello eurpeo da Face, non può che essere favorevole alla regolamentazione di prassi finalizzate a garantire la tracciabilità e la salvaguardia del benessere degli animali, tuttavia, diversi obblighi delineati nel documento elaborato dal Parlamento europeo rischiano di influenzare inavvertitamente i cacciatori che detengono mute di cani per scopi venatori legittimi ed essenziali.
Il testo del Parlamento impone infatti obblighi in materia di benessere e tracciabilità a coloro che non sono classificati come operatori professionali ai sensi della legislazione vigente, con un potenziale impatto su un gran numero di proprietari di cani non commerciali tra cui, come detto, molti cacciatori. Ciò solleva preoccupazioni circa un'eccessiva regolamentazione, poiché le norme potrebbero addirittura applicarsi a individui le cui attività sono locali, occasionali (ad esempio, qualcuno potrebbe superare le soglie previste per il numero di esemplari un anno ma non l'anno successivo) e comportano un rischio minimo.
Una nota positiva è che sono state mantenute diverse disposizioni importanti, tra cui quelle relative al taglio della coda. Questa pratica, spesso eseguita come misura preventiva per proteggere i cani da lavoro da lesioni nella vegetazione fitta, rimane infatti consentita negli Stati membri che la permettono. A breve inizieranno i negoziati tra il Parlamento europeo e il Consiglio per definire il testo della normativa. Occorrerà dunque attendere e sperare che i passaggi critici per il mondo venatorio siano mitigati prima dell’approvazione definitiva.
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