
di Matteo Brogi
Il veleno dopo lo sparo: a Brallo la mostra sul piombo
Una mostra a Brallo di Pregola (PV) denuncia l’avvelenamento da piombo nella caccia, tema centrale nella sostenibilità dell'esercizio venatorio
Dal 3 luglio al 17 agosto 2025, il Comune di Brallo di Pregola (PV) ospita la mostra scientifico-divulgativa “Il veleno dopo lo sparo”, dedicata all’impatto dell’avvelenamento da piombo nella caccia, tema centrale per la sostenibilità ambientale dell’esercizio venatorio e la salute pubblica.
Organizzata dal Sistema bibliotecario e museale dell’Oltrepò Pavese insieme al Comune di Brallo, e con il patrocinio di Provincia di Pavia, Comunità Montana e GAL Oltrepò Pavese, l’iniziativa nasce con il sostegno tecnico di Volo di Rondine e La Pietra Verde. A curarne i contenuti tre naturalisti del Museo di Scienze Naturali di Bergamo: Enrico Bassi, Gloria Ramello e Paolo Pantini. Non è una mostra anti-caccia, ci tengono a sottolineare i promotori, bensì un’esposizione che mette al centro la scienza, la salute umana e la conservazione della fauna selvatica.
Saturnismo: il lato oscuro della caccia
Ogni anno, solo in Europa, 2,3 milioni di uccelli muoiono per saturnismo, una forma di intossicazione da piombo causata dall’ingestione involontaria di frammenti di munizioni; il piombo, giova ricordarlo, è una sostanza neuro tossica per inalazione, ingestione e contatto epidermico. A rischio sono anche i predatori e i grandi carnivori, come lupi e orsi, ma soprattutto i cacciatori stessi e i loro familiari.
La carne di selvaggina contaminata da proiettili al piombo può contenere residui tossici, che secondo l’OMS non hanno soglie di sicurezza. Bambini, donne in gravidanza e anziani sono le fasce più esposte, eppure in Italia non esistono limiti legali per la carne selvatica, al contrario di quella di allevamento. La contraddizione è evidente.
Le alternative ci sono e funzionano
Secondo l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA), la diffusione del piombo da attività outdoor inquina l’ambiente con oltre 44.000 tonnellate annue. Il munizionamento atossico, disponibile da decenni, è efficace, accessibile e già utilizzabile in ogni forma di caccia.
Nel 2023 l’UE ha varato il primo bando per le munizioni al piombo nelle zone umide. Ma questo, in termini di salvaguardia dell’ambiente e della salute, è solo un primo passo. Il vero salto culturale riguarda l’adozione su larga scala di munizioni alternative, accompagnata dalla diffusione della consapevolezza dei propri comportamenti. È necessario che le istituzioni, i consumatori e, soprattutto, i cacciatori comprendano che la sostenibilità della caccia passa per la responsabilità ambientale.
Il cambiamento è necessario, non una minaccia
Esporre il problema non significa criminalizzare la caccia, ma piuttosto difenderne il futuro. Continuare a resistere al cambiamento e difendere l’uso del piombo significa alimentare una battaglia di retroguardia, che rischia di isolare il mondo venatorio dalla società civile e dalle politiche di conservazione.
Una caccia sostenibile, informata e consapevole è uno strumento importante per la tutela del territorio, la biodiversità e il controllo delle specie invasive. Per questo motivo, promuovere il passaggio al munizionamento atossico è oggi non solo un gesto etico ma pure una scelta strategica per ricostruire l’immagine della caccia come attività moderna e alleata dell’ambiente.
Orari di apertura:
giovedì 10:00-12:30
sabato 16:00-18:00
domenica 10:00-12:00
I restanti giorni la mostra è aperta su prenotazione.
Dal 4 luglio, i giovedì pomeriggio sono previsti laboratori a tema naturalistico per i ragazzi, dalle 14.30 alle 16.30 (iscrizione gratuita – prenotazione obbligatoria a: sistemamusealeoltrepo@gmail.com).
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