Vesti con coerenza e dignità: l’abito non fa il monaco ma parla del rispetto che porti a te stesso e agli altri. Questo è uno dei punti che identificano il gentiluomo di campagna
Vesti con coerenza e dignità: l’abito non fa il monaco ma parla del rispetto che porti a te stesso e agli altri. Questo è uno dei punti che identificano il gentiluomo di campagna - © Matteo Brogi
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di Matteo Brogi

Tra etica ed estetica: il decalogo del gentiluomo di campagna

In dieci punti, il gruppo Gentiluomini di campagna suggerisce uno stile per vivere la passione per l’ambiente naturale e per la caccia

Due anni fa, era il 7 marzo 2023, è nato il gruppo Facebook dei Gentiluomini di campagna; dedicato “agli amanti della vita in campagna intesa come fruizione e godimento delle bellezze, delle peculiarità, delle eccellenze”, è un ritrovo virtuale di appassionati portatori di una certa “estetica”, di uno stile, che dal vivere in campagna si estende alla fruizione delle sue risorse fatta con responsabilità, parsimonia e sostenibilità quindi, in quest’ottica, anche all’attività venatoria.

Il gruppo si è presentato quest’anno a Caccia Village e ha successivamente fatto un passo impegnativo proponendo un decalogo, dieci regole che riassumono anche il nostro modo di vivere il contesto naturale e, nello specifico, l’attività venatoria. Principale artefice di questo vademecum della vita in campagna è Giuliano Milana, tra l’altro collaboratore di Hunting Log, che ne ha abbozzato la forma invitando a collaborare alla stesura Giorgio Aldo Salvadori, presidente della Associazione Italiana per la Wilderness, Massimo Marracci, Fioravante Serrani, Matteo Brogi. Perché sia un’opera corale, condivisa, in grado di accordare diverse sensibilità.

Tra estetica e stile

Bellezza, estetica, sono parole che raramente vengono associate all’attività venatoria. Di estetica in senso lato parlava Franco Perco, indiscusso maestro del nostro modo di intendere la caccia, che ricordava come l’approcciarsi all’atto venatorio con uno stile preciso, anche nell’abbigliamento, indicasse rispetto di sé, della propria funzione sociale, del selvatico. Perco a caccia aborriva i jeans, il mimetico, i giubbini dell’Anas e tutto quanto fuoriuscisse dai canoni della tradizione venatoria mitteleuropea. La sua non era una posa snob, ma un esempio per nobilitare un atto inviso a molti che, guarda caso, maggiore considerazione riscuote nell’opinione pubblica là dove è vissuto con rispetto da parte del cacciatore.

L'estetica denota la capacità di riconoscere e apprezzare la bellezza, anche nella natura. Lo stile rappresenta il complesso delle scelte e dei mezzi espressivi che costituiscono l'impronta peculiare di una tradizione o di un individuo. La sua estetica, appunto. Per questo non esiste un unico stile cui aspirare, anche a caccia. Che sia loden, fustagno, tweed, panno del Casentino e, pure, un tessuto tecnico di moderna concezione, lo stile prefigura qualità capaci di definire valori sociali, morali e, nello specifico, venatori. Così, lo stile diventa segno di appartenenza, non solo estetica, ma soprattutto etica.

Sostanza, non apparenza

Già nel 1752, il conte Georges-Louis Leclerc de Buffon, in un discorso all’Accademia di Francia, sosteneva che le style est l’homme même (lo stile è l’uomo). Habitus non facit monachum (l’abito non fa il monaco), invece, è un proverbio presente in molte lingue che invita a diffidare delle apparenze, spesso ingannevoli. Non basta un buon vestito, in effetti, per definire la nobiltà d’animo di chi lo porta. Se questo, però, è abbinato alla condivisione di una serie di principi, quali quelli ben definiti nel decalogo, aiuta a meglio circoscrivere la figura del cacciatore. Che non deve rinchiudersi in un'inespugnabile torre d’avorio o sentirsi rappresentante di una élite, ma deve onorare con il suo comportamento quotidiano i principi che lo ispirano. Anche con ciò che indossa.

Quello dei Gentiluomini di campagna non vuole essere un approccio classista, né tantomeno un’imposizione del “giacca e cravatta” durante la caccia, ma un invito a riscoprire il valore del buon gusto anche nell’abbigliamento venatorio. Il ben vestire può infatti esprimersi anche attraverso l’utilizzo di moderni tessuti tecnici, purché si eviti l’eccesso, la sciatteria o il mimetismo esasperato che nulla hanno a che vedere con l’eleganza sobria e funzionale che da sempre contraddistingue il vero cacciatore.

Alla fine, lo stile può sembrare solo un dettaglio. Ma è da questi dettagli che può nascere qualcosa di più grande: un movimento di cacciatori uniti da ispirazioni comuni e da una visione condivisa della natura, del rispetto e della conservazione.

Decalogo del gentiluomo di campagna

  1. Ama e rispetta la terra: la campagna non ti appartiene, ti è solo affidata. Custodiscila con cura e gratitudine.
  2. Onora le origini: conoscere il passato è il primo passo per vivere il futuro con consapevolezza. “La tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri”.
  3. Comportati con sobrietà e misura: in ogni gesto, evita l’eccesso. L’eleganza sta nella discrezione, sta nella gentilezza.
  4. Sii ospitale, ma mai invadente: offri il meglio, ma senza ostentare. L’accoglienza è un’arte silente, se si muta in ostentazione dà frutti miseri.
  5. Rispetta gli animali e la fauna: osservali, proteggili e, se cacci, fallo con responsabilità, parsimonia, consapevolezza e in ottica conservazionista. Il carniere si condivide, non si ostenta e, soprattuto, si esalta a tavola.
  6. Vesti con coerenza e dignità: l’abito non fa il monaco ma parla del rispetto che porti a te stesso e agli altri.
  7. Parla poco, ascolta molto: la saggezza della campagna si coglie nel silenzio e nell’osservazione. Non cedere alla presunzione: chi crede di sapere tutto ha già smesso di imparare.
  8. Agisci con fermezza, ma mai con arroganza: la vera forza sta nella calma, nella perseveranza non nella prepotenza.
  9. Coltiva l’armonia tra uomo, natura e comunità: il gentiluomo di campagna è ponte, non barriera. È testimone di un’opportunità di vita e armonia.
  10. Lascia ogni luogo migliore di come l’hai trovato: che sia un campo, un bosco o una tavola, sii sempre esempio.

Non prendere nulla troppo sul serio. Pure queste regole sono un semplice viatico, un’intuizione per assaporare al meglio la magia della vita.

Se sei interessato alla caccia sostenibile e alla conservazione dell'ambiente e della fauna selvatica, segui la pagina Facebook e l'account Instagram di Hunting Log, la rivista del cacciatore responsabile.

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