di Redazione
Influenza aviaria, registrato il primo caso grave nell'uomo
Le autorità sanitarie degli Stati Uniti hanno confermato il primo caso grave di influenza aviaria nell’essere umano
Negli Stati Uniti, più specificatamente in Louisiana, si è registrato il primo caso grave di influenza aviaria nell’uomo. Il paziente, attualmente ricoverato in ospedale, sarebbe stato esposto a uccelli malati e morti dopo che il virus ha colpito alcuni animali da cortile. I tecnici sono ora al lavoro per isolare il virus che è già stato identificato come appartenente al ceppo H5N. L'episodio aumenta ulteriormente l’attenzione verso la malattia, sebbene le autorità americane abbiano puntualizzato che l’episodio non modifica la valutazione complessiva del rischio immediato per la salute pubblica che resta basso.
Come riportato in un nostro precedente articolo, quanto accaduto negli Stati Uniti, dove lo stato della California ha addirittura dichiarato lo stato d'emergenza, non ha ripercussioni dirette nella gestione dell'influenza aviaria in Europa e, nello specifico, nel nostro Paese, ma il continuo aggravamento della situazione oltreoceano spingerà le autorità a porre ulteriore attenzione a una malattia che, oltre alle già note ricadute sulle attività economiche, sembra sempre più un potenziale rischio per la salute.
Anche in questa occasione, il mondo venatorio gioca un ruolo cruciale. La caccia infatti, pur risultando una pratica a rischio, ricopre un ruolo chiave nell'attività di monitoraggio. Attualmente la sorveglianza attiva tramite il campionamento degli anatidi abbattuti durante la pratica venatoria è un tassello fondamentale nel monitoraggio del virus. Ancora una volta, quindi, è fondamentale che i cacciatori mostrino attenzione verso un tema importante che va ben oltre la propria passione.
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