di Redazione
La Calabria fissa i criteri del prelievo del cinghiale fino al 2029
La Giunta regionale ha approvato il documento che definisce i criteri per la gestione e il contenimento della specie nei prossimi cinque anni
Protezione delle produzioni agricole, salvaguardia della biodiversità degli habitat naturali, ma anche contrasto alla diffusione della peste suina africana. Sono questi gli obiettivi del Piano straordinario regionale quinquennale per la gestione e il contenimento della specie cinghiale approvato della Regione Calabria. Su proposta dell’Assessore all’agricoltura Gianluca Gallo, la stessa Giunta regionale ha inoltre prorogato il periodo di prelievo della specie della stagione in corso al 30 gennaio 2025.
«Il Piano – ha spiegato Gallo – è il risultato di un processo partecipativo che ha coinvolto istituzioni regionali, associazioni agricole e venatorie e rappresentanti degli enti locali. Da anni il nostro territorio, come il resto del territorio nazionale, affronta criticità crescenti legate all’espansione incontrollata della popolazione di cinghiali, con gravi ripercussioni sull’agricoltura, sulla sicurezza stradale e sulla biodiversità. Con questo Piano gettiamo le basi per una gestione sostenibile e responsabile della fauna selvatica».
Nel Piano sono incluse anche alcune misure innovative pensate per perseguire la riduzione della specie come l’uso di gabbie trappola. Si fa inoltre espresso riferimento al “monitoraggio continuo della presenza della specie” al fine di adattare gli strumenti gestionali all’andamento della popolazione. Per seguire l’attuazione del piano, che avrà validità su tutto il territorio regionale fino a tutto il 2029, la Giunta ha inoltre istituito un tavolo tecnico, composto da rappresentanti istituzionali, associazioni agricole e venatorie.
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