Dall'inizio della stagione venatoria sono numerosi i cani da caccia e da tartufo uccisi dai lupi
Dall'inizio della stagione venatoria sono numerosi i cani da caccia e da tartufo uccisi dai lupi
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di Redazione

«Prima i nostri cani!» A Varsi protesta contro gli attacchi dei lupi

Hanno sfilato in corteo sabato mattina per le vie di Varsi, piccolo comune sull'Appennino parmense, al grido "Prima i nostri cani". Dietro agli striscioni cacciatori, tartufai, che sono i principali danneggiati da quanto sta accadendo, ma anche agricoltori e semplici cittadini preoccupati. Tutti a chiedere ascolto per un problema, quello della predazione dei cani da parte dei lupi, che, nella zona, sta assumendo proporzioni preoccupanti.

Il corteo si è concluso sotto al municipio, dove i manifestanti sono stati invitati dal sindaco e dalla giunta a riunirsi in una sala del centro polifunzionale nella quale si è poi svolta una riunione. All'incontro, oltre ai manifestanti, hanno partecipato anche i consiglieri regionali Occhi e Daffadà, numerosi sindaci e amministratori locali e alcuni funzionari della Provincia. Se il triste fenomeno delle predazioni sui cani non è certo una novità, quel che desta timore stavolta è la frequenza dei casi. Dall'inizio della stagione venatoria sono numerosi gli ausiliari da caccia e da tartufo uccisi e non sono pochi quelli che hanno rinunciato a scioglierli per paura del lupo.

La manifestazione a Varsi segue di pochi giorni l'incontro voluto dal sindaco di Bardi, comune confinante, per parlare del lupo e delle forti criticità che la sua presenza sta creando alle comunità locali. Anche in quell'occasione non erano mancate le testimonianze di chi si è visto letteralmente sbranare sotto gli occhi il proprio cane. La paura cresce e con essa anche le proteste e le richieste di aiuto alle quali gli amministratori locali dicono di non potersi sottrarre e tra di loro c'è anche chi teme che il problema possa avere ripercussioni pure sul turismo e sull'indotto nel territorio e chiede a gran voce una soluzione.

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