Il Tar di Bologna ha disposto la sospensione di alcune previsioni contenute nel calendario venatorio
Il Tar di Bologna ha disposto la sospensione di alcune previsioni contenute nel calendario venatorio - © PierreSelim
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L'Emilia Romagna ricorrerà contro la sospensione del calendario

La Regione ricorrerà in appello contro la sospensione di alcune previsioni del calendario venatorio e annuncia che si sta valutando la riduzione della tassa regionale sulla caccia

L'assessore regionale all'Agricoltura, caccia e pesca Alessio Mammi conferma per mezzo di un comunicato stampa che la volontà della Regione è quella di presentare ricorso al Consiglio di Stato contro l'ordinanza del Tar di Bologna che ha disposto la sospensione del calendario venatorio nelle parti contrastanti con il parere rilasciato da Ispra e che la giunta è al lavoro per valutare la possibilità di prolungare alcune attività di caccia per recuperare le giornate perse.

«Siamo stupiti che lo stesso calendario riproposto abbia avuto una valutazione differente in due anni consecutivi, questo crea enorme incertezza nel diritto e nell'organizzazione dell'attività venatoria» ha affermato Mammi in un comunicato stampa. Ha poi ribadito la bontà dell'operato della Regione nell'elaborazione del calendario.

«Ieri ho chiesto al ministro Lollobrigida - prosegue l'assessore - un chiaro intervento dello Stato su questa situazione che ha bisogno di chiarezza visto che riguarda non solo la nostra ma anche altre Regioni italiane. Ho posto anche il tema delle zone umide e la necessità di chiarire quanto prima quali sono le regole da attuare in quanto c'è molto disorientamento fra i cacciatori. Bisogna ristabilire percorsi legislativi corretti, dove, se le Regioni hanno la facoltà di individuare le date di apertura e chiusura all'interno di un range stabilito dalla legge 157, ciò sia possibile e non di volta in volta oggetto di mutevole decisione».

Dal comunicato si apprende inoltre che la Regione sta ultimando i lavori di predisposizione di una nota tecnica che conterrà le indicazioni di quanto si potrà fare a seguito dell'ordinanza del Tar e che si sta valutando la possibilità, a fronte della riduzione delle giornate di caccia subite negli ultimi due anni, di intervenire per ridurre la tassa di concessione regionale che i cacciatori pagheranno nel 2024.

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