L'accaduto riapre il dibattito sulla pericolosità della specie
L'accaduto riapre il dibattito sulla pericolosità della specie - © Anil Öztas
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di Redazione

Ancora una volta un uomo è stato attaccato da un orso in Trentino

Nel pieno della stagione turistica, si registra un altro attacco all'uomo da parte di un orso e si riaccende la discussione sulla presenza di questi animali

Il Trentino registra una nuova aggressione all'uomo da parte di un plantigrado. Questa volta a farne le spese è stato un turista francese quarantenne, che ha riportato ferite agli arti che hanno reso necessario il ricovero in ospedale. L'aggressione è avvenuta attorno alle 7 del mattino in località Naroncolo, nel comune di Dro, dove l'uomo stava correndo su un sentiero. Un fatto la cui dinamica ricorda la morte di Andrea Papi, il runner ucciso da JJ4 nell'aprile dello scorso anno, e che giunge a pochi giorni dall'aggressione mortale ai danni di una turista adolescente avvenuta in Romania.

L'accaduto riapre, come immaginabile, il dibattito sulla pericolosità della specie soprattuto in contesti fortemente antropizzati. Nella stessa zona era stata recentemente avvistata una femmina con tre piccoli e alcuni residenti hanno riportato che gli uomini del Corpo forestale della Provincia erano addirittura intervenuti sparando proiettili di gomma per cercare di allontanare gli animali. Solo lo scorso 10 luglio invece, a Molveno, un'orsa era stata protagonista di un "falso attacco" durante un incontro ravvicinato con una turista svizzera con tre bambini.

Mentre la Provincia è al lavoro per identificare l'orso responsabile dell'attacco di Dro, è unanime la preoccupazione della politica che evidenzia come, in una simile situazione, gli orsi rappresentino un grosso problema, oltre che per l'incolumità stessa delle persone, anche per l'economia della Regione di cui il turismo rappresenta una fetta importante. Diametralmente opposte le posizioni degli animalisti. Lav, Leal e Oipa hanno addirittura affermato che "è tempo di mettere in sicurezza anche gli orsi dagli escursionisti" e l'Enpa ha diffidato la Provincia "dall'assumere nuove iniziative persecutorie contro i plantigradi".

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