La nuova ordinanza introduce diverse novità rispetto a quelle precedenti
La nuova ordinanza introduce diverse novità rispetto a quelle precedenti - © Andrea Dal Pian
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di Redazione

Peste suina africana, firmata nuova ordinanza nazionale

Il commissario Filippini ha firmato oggi una nuova ordinanza che modifica le regole del contrasto al virus

Il commissario nazionale per la peste suina africana Giovanni Filippini ha firmato oggi una nuova ordinanza in materia di eradicazione e sorveglianza della peste suina africana. Il documento, tra gli altri temi, affronta anche quello della gestione faunistica del cinghiale e, in particolare, quello del depopolamentod della specie ai fini dell'eradicazione della malattia. Nello specifico, l'art 4 disciplina in modo dettagliato il contenimento e l'eradicazione della specie nelle aree colpite o a rischio, disciplinando le modalità di prelievo e stabilendo obiettivi quantitativi di abbattimento e rigorose misure di biosicurezza.

Nelle zone infette soggette a restrizione II e III e la Zona CEV resta vietata ogni forma di caccia al cinghiale, comprese gare, prove cinofile e addestramento cani, ma è ammesso il controllo faunistico anche in forma collettiva con il numero massimo di 20 operatori e 3 cani per ogni unità di gestione (UDG). Per quanto riguarda la caccia alle altre specie, resta vietata l'attività venatoria praticata con più ti tre cacciatori e con più di tre cani in totale come già previsto, ma l'ordinanza introduce una novità per quanto riguarda le mute specializzate per la caccia alla volpe e alla lepre per le quali l'ENCI ha rilasciato apposito brevetto di idoneità, che possono eccedere il limite previsto per i cani. Anche per la Zona di restrizione I l'ordinanza sancisce il divieto di attività venatoria, ma riserva alla Struttura commissariale la possibilità di concedere eventuali deroghe sulla base della disponibilità dei dati di sorveglianza e della valutazione della situazione epidemiologica.

Il documento si preoccupa di normare il depopolamento anche all'interno delle aree protette prevedendo il potere sostitutivo da parte del Commissario qualora l'ente gestore si riveli inadempiente. Il documento inoltre si premura di precisare la propria prevalenza normativa su altri atti puntualizzando che "regolamenti locali, provinciali o regionali non possono limitare, né spazialmente né temporalmente e tantomeno operativamente, le attività venatorie e di controllo faunistico nei confronti della specie cinghiale nelle zone soggette a restrizione e nella Zona di riduzione della densità del cinghiale". Le misure previste dall'ordinanza, che è già stata trasmessa al ministero competente, saranno valide dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevista per domani, venerdì 31 novembre.

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