Aimpoint è l'azienda che ha determinato più di altre il successo dei sistemi di puntamento a punto rosso. La sua Shooting Academy è un punto di riferimento per chi desidera migliorare la propria efficienza nel tiro in battuta
Aimpoint è l'azienda che ha determinato più di altre il successo dei sistemi di puntamento a punto rosso. La sua Shooting Academy è un punto di riferimento per chi desidera migliorare la propria efficienza nel tiro in battuta - © Hunting Log
Pubblicato il in Tecnica
di Matteo Brogi

Come migliorare la tecnica di tiro con il punto rosso

La Shooting Academy di Aimpoint permette di familiarizzare con i prodotti dell'azienda svedese e fornisce insegnamenti che possono essere impiegati per migliorare l'efficacia di tiro con qualsiasi sistema di mira a punto rosso

Per qualcuno, quando si parla di caccia in battuta, il primo dilemma si pone nel momento di scegliere tra le mire metalliche dell'arma e un'ottica di puntamento. Il secondo dilemma, qualora si opti per l'ottica, pone l'accento sulla scelta tra l'ottica da battuta - il classico cannocchiale 1-4x e simili - e il punto rosso. L'obiettivo di semplificazione del tiro è raggiunto con entrambi gli strumenti (l'assenza di due punti da collimare con il selvatico) ma le differenze sono sostanziali. E una svetta sulle altre: la presenza (o l'assenza) di ingrandimenti.

Aimpoint, sinonimo di mire a punto rosso

Aimpoint è un'azienda che ha fatto fortuna con un'idea e un prodotto: un punto rosso 1x esente da parallasse e in grado di fornire un'autonomia incomparabile, 50.000 ore di funzionamento continuo. Dal primo Electronic - lanciato commercialmente nel 1975, siamo prossimi al cinquantesimo anniversario - sono state sviluppate numerose varianti che hanno riscosso interesse anche nel mondo militare. Una foto del 1991 che mostrava le guardie del corpo del generale Schwarzkopf, a Riyad, che montavano dispositivi Aimpoint 5000 sulle armi in dotazione, scatenò l'interesse verso questi prodotti e ne sancì il successo. La prima commessa nel 1997 da parte del US Army stravolse i ritmi dell'allora ancora piccola e semi-sconosciuta azienda svedese.

Acro è l'ultimo modello di punto rosso proposto da Aimpoint (2018). Nelle sue varie configurazioni può essere utilizzato a caccia così come nel campo del law enforcement, su arma corta e lunga
Acro è l'ultimo modello di punto rosso proposto da Aimpoint (2018). Nelle sue varie configurazioni può essere utilizzato a caccia così come nel campo del law enforcement, su arma corta e lunga - © Aimpoint

Oggi Aimpoint è un marchio affermato e il suo Electronic (rimasto in produzione fino al 1987) è considerato l'archetipo degli strumenti di puntamento a punto rosso; è una realtà industriale, attiva su più continenti (non manca un ufficio negli Stati Uniti), con una linea di prodotto profonda, in grado di soddisfare le esigenze più varie. Al suo interno è presente un'accademia professionale, la Aimpoint Shooting Academy, che viene solo sporadicamente aperta al pubblico. Ho avuto l'opportunità di partecipare ai suoi corsi più di una volta, l'ultima a dicembre 2023.

Allenamento in bianco. La tecnica di tiro insegnata alla Shooting Academy può essere applicata a qualsiasi punto rosso in commercio
Allenamento in bianco. La tecnica di tiro insegnata alla Shooting Academy può essere applicata a qualsiasi punto rosso in commercio - © Beardsmore Owen / Cervus-UK

In questo articolo provo a riportare gli insegnamenti che ne ho tratto, pur consapevole che è difficile restituire a livello teorico ciò che ho appreso in un'intera giornata di pratica sotto la guida di un istruttore d'eccezione, Erik Åsa, per di più sparando un centinaio di colpi nello shooting cinema a disposizione per questo evento.

Come si mira nella caccia in braccata?

Le tecniche più conosciute per ingaggiare bersagli in movimento sono sostanzialmente due:

  • sparare ad arma ferma con un congruo anticipo, utile quando la traiettoria del bersaglio è nota (come nel caso del tiro a volo);
  • sparare con l'arma in movimento, accompagnando il bersaglio e - calcolato il corretto anticipo - sganciando il colpo.

Erik Åsa, istruttore dell'Accademia, fornisce informazioni e suggerimenti per ottimizzare l'impiego del punto rosso nella caccia in battuta che, in nord Europa, si pratica a ogni tipo di ungulati (caccia a spinta)
Erik Åsa, istruttore dell'Accademia, fornisce informazioni e suggerimenti per ottimizzare l'impiego del punto rosso nella caccia in battuta che, in nord Europa, si pratica a ogni tipo di ungulati (caccia a spinta) - © Beardsmore Owen / Cervus-UK

L'Accademia Aimpoint sfrutta una variante della seconda tecnica e parte, inevitabilmente, dalla descrizione dei punti di forza dei sistemi a punto rosso. Anzitutto l'assenza di ingrandimenti che, seppure possa lasciare perplesso qualcuno, nel tiro "istintivo" è un pregio. Permette infatti di valutare visivamente, rapidamente e con buona approssimazione, la distanza del selvatico.

I pregi del punto rosso

La presenza di un solo punto da gestire permette di rimanere concentrati sul bersaglio (e non sugli organi di mira, come accade quando si utilizzino le mire metalliche e si mette necessariamente a fuoco il corpo intermedio, il mirino). Ecco quindi i due pregi alla base del tiro con il punto rosso:

  1. la possibilità di sparare con entrambi gli occhi aperti, garantendo un più ampio campo visivo così da mantenere la piena consapevolezza del contesto venatorio. Fattore che facilita l'acquisizione del bersaglio e aumenta la sicurezza dell'azione di caccia;
  2. l'opportunità di focalizzare il bersaglio e non il punto luminoso (o reticolo che sia). Per favorire questo punto, gli istruttori Aimpoint raccomandano di regolare la luminosità del punto a un livello superiore (uno scatto del reostato) rispetto a quello che si riterrebbe congeniale al contesto.

Il metodo Aimpoint

Una volta che si palesi il selvatico in corsa, il cacciatore dovrà individuare il punto dove piazzare il proiettile (la killing zone, la cassa toracica) e focalizzarla senza farsi distrarre da altro; poi, seguire il selvatico tramite il congegno di puntamento e ingaggiarlo seguendone il moto, dal basso verso l'alto e dalla parte posteriore all'anteriore. Una volta raggiunto il punto vitale, dal quale non ha mai distolto lo sguardo, premerà senza indugio il grilletto senza arrestare la canna ma procedendo oltre, come se dovesse doppiare il colpo. Con questa tecnica, sarà la velocità angolare delle canne, superiore a quella del selvatico, a fornire quell'anticipo necessario a compensarne il movimento dal momento in cui il percussore colpisce l'innesco a quello in cui la palla impatta. Questa tecnica si dimostra efficace per tiri ravvicinati, comunque entro i 50 metri.

Gli esercizi preliminari svolti alla Shooting Academy di Aimpoint puntano a far prendere confidenza sull'esatto punto di mira, la cosiddetta killing zone
Gli esercizi preliminari svolti alla Shooting Academy di Aimpoint puntano a far prendere confidenza sull'esatto punto di mira, la cosiddetta killing zone - © Matteo Brogi

La "scuola" Aimpoint suggerisce di partire dal basso, assecondando il movimento verso l'alto che viene impresso con la respirazione e sfruttando così la tecnica degli atleti di biathlon che - per compensare la scarsa stabilità al tiro indotta dallo sforzo agonistico - anziché cercare di mirare al centro del bersaglio si lasciano guidare proprio dal movimento verticale imposto dal ritmo inspirazione/espirazione e dall'elevata frequenza cardiaca.

Controllo del corpo, della mente e del respiro

Fondamentale è la posizione del corpo e il piazzamento dei piedi, che devono permettere e assecondare la rotazione del busto (lo swing dei golfisti) necessario a seguire il moto del selvatico: lo spostamento dell'arma deve essere naturale, non impresso a forza dalle braccia. Una tecnica che ricorda quella del tiro accademico con la pistola automatica nel passaggio tra una sagoma e la successiva.

L'Academy sfrutta le potenzialità di uno shooting cinema connesso a un complesso sistema di elaborazione delle informazioni
L'Academy sfrutta le potenzialità di uno shooting cinema connesso a un complesso sistema di elaborazione delle informazioni - © Matteo Brogi

Altro suggerimento: l'arma deve poter essere imbracciata in maniera istintiva in modo che il congegno di puntamento si allinei naturalmente con l'occhio, senza andarlo a cercare. È fondamentale un corretto montaggio.

Lo sforzo per sostenere l'arma dovrebbe essere ripartito tra la mano forte e quella posizionata sull'astina in un rapporto 70/30. Essenziale è non utilizzare movimenti della mano debole.

Altro elemento fondamentale alla ricerca dell'efficienza del tiro è la ricerca del massimo automatismo, condizione che si ottiene sparando molto: a caccia, preferibilmente, ma pure in poligono - dove il cacciatore può esercitarsi e migliorare le proprie abilità negli stand con il cinghiale corrente. Una terza opzione per migliorarsi la propone il gruppo Sandberg, proprietario della stessa Aimpoint, con il simulatore Gaim, che chi frequenta le fiere di settore avrà spesso visto presso lo stand dell'importatore italiano. Il Gaim - sfruttando la realtà virtuale - permette di allenarsi anche in casa, in bianco.

Il punto rosso Micro, lanciato nel 2007, ha ottenuto un grande successo diffondendo la fama di Aimpoint tra i cacciatori di cinghiale italiani. Una versione aggiornata è stata lanciata nel 2014
Il punto rosso Micro, lanciato nel 2007, ha ottenuto un grande successo diffondendo la fama di Aimpoint tra i cacciatori di cinghiale italiani. Una versione aggiornata è stata lanciata nel 2014 - © Matteo Brogi

Contact - focus - kill è il mantra che viene inculcato nell'Accademia Aimpoint. Quindi: individua il selvatico, concentrati sulla sua killing zone e abbattilo. Tre azioni che richiedono consapevolezza di quello che si sta facendo e conoscenza dello strumento che si maneggia. Perché il tiro tipico della caccia in battuta è istintivo, ma fino a un certo punto.

Fase di controllo di un punto rosso Acro nella white room di Aimpoint. Negli ultimi 30 anni l'azienda è cresciuta a dismisura, passando dalle poche unità che ancora la caratterizzavano a fine anni Ottanta ai 110 operai attuali (90 in produzione)
Fase di controllo di un punto rosso Acro nella white room di Aimpoint. Negli ultimi 30 anni l'azienda è cresciuta a dismisura, passando dalle poche unità che ancora la caratterizzavano a fine anni Ottanta ai 110 operai attuali (90 in produzione) - © Beardsmore Owen / Cervus-UK

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