Con il progetto CromoZero, sostenuto dall'Unione europea mediante lo strumento finanziario Life, Beretta introduce un innovativo processo di finitura delle canne che annulla l'inquinamento da cromo
Con il progetto CromoZero, sostenuto dall'Unione europea mediante lo strumento finanziario Life, Beretta introduce un innovativo processo di finitura delle canne che annulla l'inquinamento da cromo - © Beretta
Pubblicato il in Conservazione
di Matteo Brogi

Cromozero, Beretta risponde con l'innovazione al bando del cromo

Non solo piombo. Il tema dello sviluppo sostenibile e della riduzione dell'impatto delle pratiche industriali su ambiente e società ha molti fronti che coinvolgono profondamente il settore armiero. Beretta, con il progetto Life-Cromozero, apre la strada a un futuro senza cromo. Rafforzando la propria leadership tecnica e morale in un settore che deve necessariamente evolvere

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Il 2024 rappresenta un anno fondamentale per l'industria armiera, che si troverà ad affrontare un ulteriore bando di cui si parla troppo poco: quello relativo al cromo esavalente, tradizionalmente utilizzato per i trattamenti interni delle canne. Il suo impiego, vista la pericolosità della sostanza, impatta sull'ambiente e la salute umana.

Fabbrica d'Armi Beretta - interpretando quella leadership tecnica e morale che spetta al più grande polo di produzione armiera in Italia (e tra i più grandi al mondo) - ha messo a fuoco la problematica da tempo lavorando per individuare delle soluzioni. In sostanza, per immaginare un futuro senza cromo VI.

L'impegno di Beretta: le parole chiave sono sostenibilità e responsabilità

Nel corso di un evento ospitato alla Fabbrica del futuro, presso il Parco dell'Acqua di Brescia, ieri 19 settembre 2023, l'azienda ha voluto condividere i risultati ottenuti. Emblematico l'intervento di Carlo Ferlito, amministratore delegato e direttore generale di Fabbrica d'Armi, che ha concluso i lavori rivendicando i punti fermi che ispirano Beretta: «Da anni la nostra azienda guarda allo sviluppo sostenibile prolungato nel tempo. I valori di responsabilità ambientale e sociale, nonché di prosperità economica per la comunità che circonda Beretta hanno dato il via a investimenti importanti, destinati a raggiungere gli obiettivi proposti dalle Nazioni Unite e pubblicati nell'Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile. La volontà di proteggere e promuovere il benessere del nostro territorio, con cui abbiamo un legame profondo e antichissimo, è riassunto nel progetto BE Planet: una serie di iniziative volte a ridurre i consumi idrici e di energia, le emissioni di CO2 e a eliminare le sostanze pericolose impiegate in produzione come solventi e cromo esavalente. Il progetto che riguarda quest'ultimo è il nostro capofila più prestigioso: Cromozero è destinato a rivoluzionare il settore».

Carlo Ferlito, amministratore delegato e direttore generale di Fabbrica d'Armi, ha evidenziato che Beretta
Carlo Ferlito, amministratore delegato e direttore generale di Fabbrica d'Armi, ha evidenziato che Beretta "guarda allo sviluppo sostenibile prolungato nel tempo" - © Beretta

Sulla sostenibilità si è espresso anche Franco Gussalli Beretta, presidente e amministratore delegato di Fabbrica d'Armi Beretta, che - rivolgendosi ai dipendenti presenti - ha voluto ricordare come sia «Essenziale prestare attenzione ai temi della transizione ecologica. Per questo motivo, Beretta ha messo in campo da anni una serie di iniziative per diminuire il proprio impatto ambientale, tutte riunite sotto il titolo BE Planet: il nostro impegno per un futuro sostenibile. Cromozero è un progetto ambizioso per tutta l'industria armiera e non solo, che, grazie all'aiuto dell'Unione europea e dei nostri partner, stiamo portando a compimento. Sono stati due anni di lavoro intenso - ha proseguito Gussalli Beretta -, sia in ricerca e sviluppo che in produzione, ma è un impegno che traghetterà tutto il settore verso un futuro più sano e sostenibile: il processo permetterà a Beretta sia di eliminare i metalli pesanti nocivi come il cromo nelle acque industriali reflue che oggi devono essere trattate per 115 tonnellate/anno, sia di risparmiare più di 22.000 metri cubi di acqua, 60.000 kWh di potenza e 354 tonnellate di CO2 equivalente emesse»

Franco Gussalli Beretta, presidente e amministratore delegato di Fabbrica d'Armi Beretta, ha sottolineato come Cromozero sia un progetto ambizioso all'interno di quelle iniziative riunite sotto il titolo BE Planet volte a diminuire l'impatto ambientale dell'azienda
Franco Gussalli Beretta, presidente e amministratore delegato di Fabbrica d'Armi Beretta, ha sottolineato come Cromozero sia un progetto ambizioso all'interno di quelle iniziative riunite sotto il titolo BE Planet volte a diminuire l'impatto ambientale dell'azienda - © Beretta

CromoZero: il processo di sviluppo di una nuova tecnologia

L'individuazione di una nuova tecnologia alternativa per depositare un rivestimento con prestazioni paragonabili al cromo è stata una sfida complessa, su cui Beretta sta lavorando dal 2021 con Csmt come partner istituzionale esperto in bandi e Duralar Italia come collaboratore tecnico. La complessità e la serietà dell'operazione hanno permesso di accedere ai contributi comunitari del programma Life (l'acronimo sta per L'instrument financier pour l'environnement), lo strumento di finanziamento a supporto di progetti innovativi che promuovono la sostenibilità ambientale e l'adattamento ai cambiamenti climatici per il settennato 2021-27.

Quando si parla di progetti Life, siamo soliti pensare ad azioni di protezione della fauna selvatica. Ma si tratta di una visione riduttiva, in quanto lo strumento di finanziamento dell'Unione Europea è destinato ai progetti innovativi che promuovono la sostenibilità ambientale e l'adattamento ai cambiamenti climatici. Il contributo a copertura del 60% dei costi ha permesso di accedere a risorse per 1,75 milioni di euro. Per la prima volta - ha evidenziato Riccardo Trichilo, amministratore delegato e direttore generale di Csmt - «il bando Life è aggiudicato a un'azienda armiera».

L'eliminazione del cromo dai processi industriali ha effetti positivi sull'ambiente e sulla salute dei dipendenti Beretta, di cui era presente una rappresentanza all'evento di presentazione del progetto
L'eliminazione del cromo dai processi industriali ha effetti positivi sull'ambiente e sulla salute dei dipendenti Beretta, di cui era presente una rappresentanza all'evento di presentazione del progetto - © Beretta

Lo sviluppo del progetto ha richiesto una preliminare analisi comparativa delle tecnologie alternative, tenendo conto dell'applicabilità del processo, della sicurezza, delle prestazioni e della capacità produttiva, svolto da Beretta in collaborazione col partner tecnologico Duralar Italia, specializzato nell'ambito dei trattamenti superficiali innovativi. Si è successivamente arrivati a validare un processo che sfrutta la tecnologia Pecvd (Plasma enhanced chemical vapor deposition) per la deposizione del trattamento Dlc (Diamond like carbon) già ampiamente utilizzato nel settore.

Un impatto ambientale prossimo allo zero

A differenza di altri trattamenti superficiali, quello sviluppato dallo studio congiunto di Beretta e Duralar Italia ha dimostrato ottima adesione, resistenza alla corrosione, uniformità di applicazione e la possibilità di rispondere ai volumi produttivi industriali dell'azienda. L'impiego di gas inerti (acetilene, argon e azoto), ha sottolineato Vincenzo Maffi - process engineering manager di Beretta - ha «impatto nullo sulla salute degli operatori e dell'ambiente [...], le emissioni nell'aria e nell'acqua sono prossime allo zero».

Il tavolo dei relatori che si sono succeduti nel corso dell'evento di presentazone
Il tavolo dei relatori che si sono succeduti nel corso dell'evento di presentazone - © Beretta

Il processo per arrivare a questo risultato ha richiesto anzitutto di dimostrare la possibilità tecnologica dell'impiego del Dlc (fine 2022 e inizio 2023); questa prima fase ha richiesto la realizzazione di un impianto in grado di trattare una canna per volta. Successivamente si è proceduto ai test a fuoco che hanno permesso di validare la bontà del progetto. Ad aprile 2023 è stato installato presso Duralar un impianto che può trattare cinque canne per volta, che ha fornito ulteriori conferme e ha permesso di sviluppare tecnologie industriali in grado di far fronte ai volumi produttivi compatibili con l'elevata produzione Beretta, che vedranno la luce nel 2024. «Una delle caratteristiche utili a eguagliare fino a superare la cromatura odierna, è la ripetibilità del processo e la scalabilità a livello industriale» - ha spiegato Marco Simoncelli, direttore tecnico di Duralar Italia - e l'obiettivo dichiarato è quello «di creare un impianto da 30 canne in cui si metterà a punto il processo su larga scala».

Al convegno hanno partecipato Franco Gussalli Beretta (presidente e amministratore delegato di Fabbrica d'armi Beretta), Carlo Ferlito (amministratore delegato e direttore generale di Fabbrica d'armi Beretta), Vincenzo Maffi (process engineering manager di Fabbrica d'armi Beretta), Emanuele Moraschini (presidente della Provincia di Brescia), Pierangelo Lancellotti (sindaco di Gardone Val Trompia), Riccardo Trichilo (amministratore delegato e direttore generale di Csmt), Fabio Cambielli (direttore di Arpa Lombardia) e Marco Simoncelli (direttore tecnico di Duralar Italia)
Al convegno hanno partecipato Franco Gussalli Beretta (presidente e amministratore delegato di Fabbrica d'armi Beretta), Carlo Ferlito (amministratore delegato e direttore generale di Fabbrica d'armi Beretta), Vincenzo Maffi (process engineering manager di Fabbrica d'armi Beretta), Emanuele Moraschini (presidente della Provincia di Brescia), Pierangelo Lancellotti (sindaco di Gardone Val Trompia), Riccardo Trichilo (amministratore delegato e direttore generale di Csmt), Fabio Cambielli (direttore di Arpa Lombardia) e Marco Simoncelli (direttore tecnico di Duralar Italia) - © Beretta

La presentazione, moderata dalla giornalista-divulgatrice Paola Scaccabarozzi, ha visto anche gli interventi di Fabio Cambielli (neodirettore generale di Arpa Lombardia), del presidente della Provincia Emanuele Moraschini, Maria Teresa Vivaldini (consigliere delegato per l'Ambiente) e Pierangelo Lancellotti, sindaco di Gardone Val Trompia. Moreschini ha voluto sottolineare come «Beretta ha saputo intercettare prima di tutti il cambiamento facendo sì che un problema si tramutasse in opportunità. Un'opportunità - continua Moraschini - concreta che si è tradotta in innovazione, in sostenibilità ambientale, in salute e in sicurezza per gli operatori dell'azienda». Cambielli ha invece notato che «Beretta ha dimostrato di essere leader anche nella tutela ambientale. Lavorare sul presente, attraverso il progetto Cromozero per ridurre l'utilizzo del cromo, consentirà di migliorare il futuro perché l'ambiente è vita, e la vita è un bene prezioso».

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