Franz-Albrecht considera la sua abilità al tiro il prodotto dell'immersione nella tradizione venatoria europea
Franz-Albrecht considera la sua abilità al tiro il prodotto dell'immersione nella tradizione venatoria europea - © Tweed Media
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Franz-Albrecht zu Oettingen-Spielberg: siamo tutti parte della natura

Tedesco, perfettamente bilingue, il principe Franz-Albrecht zu Oettingen-Spielberg è uno dei volti più noti della comunicazione venatoria contemporanea. Colpiscono le sue doti di tiratore, apparentemente infallibile. Ma colpisce anche la sua attenzione alla gestione delle specie selvatiche in Germania, Spagna e Uganda. In questa intervista racconta di sé e dei suoi progetti

Poche persone sanno sparare come il principe Franz-Albrecht zu Oettingen-Spielberg. Conosciuto a livello internazionale per aver preso parte alla serie tv Wild boar fever - ora alla dodicesima stagione e disponibile per la visione su MyOutdoorTV - colpisce per l'efficacia e la rapidità dei suoi tiri, che si concretizzano in continui abbattimenti apparentemente impossibili. Tuttavia, la caccia a cinghiale è solo una piccola parte del suo impegno quotidiano, che consiste nel gestire vaste proprietà dove si impegna affinché l'agricoltura, la silvicoltura e la caccia prosperino e si integrino in armonia. In questa intervista scopriamo come il suo impegno nel tiro, nella caccia e nella tutela dell'ambiente gli hanno fatto guadagnare consensi internazionali

Allora, chi è Franz-Albrecht?

Sono tedesco ma ho frequentato il collegio nello Yorkshire e l'università a Londra. Ho 40 anni, sono sposato con Cleo, cresciuta in Cile, e abbiamo tre figli piccoli: Matilda, Louis-Albrecht e l'ultima nata, Milana. Viviamo a Madrid, in Spagna. Qui mi sento a casa; la caccia fa parte della cultura, a differenza della Germania, dove ci sentiamo sempre più emarginati. Le mie apparizioni nella serie Wild boar fever è una piccola parte di quello che faccio. La mia occupazione principale è la gestione dei terreni delle tenute di famiglia in Baviera e vicino a Berlino. Ora abbiamo dei terreni anche in Spagna. La gestione del territorio è nel mio Dna, è quello che la mia famiglia fa da secoli. Mi sento incredibilmente fortunato a essere nato proprietario di una terra e prendo molto sul serio il mio ruolo di custode.

Discendente di una nobile famiglia tedesca, Franz-Albrecht ha deciso di raccontarsi a partire dai suoi esordi a caccia
Discendente di una nobile famiglia tedesca, Franz-Albrecht ha deciso di raccontarsi a partire dai suoi esordi a caccia - © Tweed Media

Quali sfide devi affrontare come proprietario terriero?

Direi che dedico i tre quarti del mio tempo a difendere i nostri diritti di proprietari terrieri: siamo combattuti quotidianamente. Tutti i proprietari terrieri affrontano gli stessi problemi, non solo noi. Sembra che il governo tedesco preferirebbe una monocoltura in cui tutta la fauna selvatica viene sterminata nel tentativo di massimizzare gli alberi per la silvicoltura e contribuire a combattere il cambiamento climatico. Il loro piano sembra miope e ideologico. Il mio lavoro, per come la vedo io, è bilanciare silvicoltura, agricoltura e caccia in modo da ottenere un buon rendimento dal legname, dai raccolti, dal bestiame e dalla carne di selvaggina, oltre a fornire un ambiente privo di stress in cui la fauna selvatica possa prosperare. Nelle mie tenute abbondano cervi, daini, caprioli e cinghiali.

A guardarlo sparare sembra improbabile, ma anche Franz-Albrecht ammette di essere umano: «Sì, sbaglio anche io! Chiunque ti dice di non aver mai mancato un selvatico o non ha cacciato abbastanza o sta mentendo»
A guardarlo sparare sembra improbabile, ma anche Franz-Albrecht ammette di essere umano: «Sì, sbaglio anche io! Chiunque ti dice di non aver mai mancato un selvatico o non ha cacciato abbastanza o sta mentendo» - © Tweed Media

A differenza del Regno Unito, dove i proprietari terrieri possono stabilire un proprio piano di gestione dei selvatici, in Germania è fortemente regolamentato. Esistono quote rigorose che specificano quali animali possono essere prelevati. Dobbiamo essere super selettivi. Ci sono 16 stati in Germania e ognuno ha regole leggermente diverse. Può essere un campo minato semplicemente tenere sotto controllo le pratiche burocratiche, partecipare alle riunioni e tenersi al passo con le modifiche alle normative. Dobbiamo difenderci continuamente. La cosa triste è che non riusciamo a unire i professionisti della silvicoltura, dell'agricoltura e della caccia. Se non stiamo attenti, Bruxelles ci porterà via tutto. Mi fa piacere vedere i progressi che abbiamo fatto e spero di poter continuare a migliorare la gestione. Tre anni fa abbiamo acquisito due proprietà molto fatiscenti in Spagna, dove ora sto implementando il mio progetto. Sto già iniziando a vedere risultati molto promettenti.

Ti impegnerai mai in politica?

Penso che la politica mi ucciderebbe. Non sono abbastanza diplomatico e sono troppo schietto. Inoltre mi piace portare a termine le cose. Spesso mi viene chiesto di prendere parte a direttivi di associazioni e altri enti. Sto molto attento, tuttavia, a non impegnarmi troppo in modo da avere la capacità di dedicare tutta la mia attenzione a tutto ciò che mi corrisponde. Tuttavia, dico sempre che, se c'è un singolo progetto intelligente che necessita di attenzione, allora sono felice di salire a bordo. In questo caso, sono disponibile a donare tempo e denaro. Ho bisogno di poter vedere un progetto fino al completamento.

Come sei stato coinvolto in Hunter's Video?

Sono cresciuto guardando i programmi su VHS. A quei tempi, Hunter's Video era di proprietà del regista danese Poul-Erik Madsen e del marchio di abbigliamento svedese Härkila. Madsen mi è stato presentato nel 2008 mentre ero a caccia di cinghiali in una tenuta tedesca e alla fine sono stato filmato e siamo diventati amici. Fin dall'inizio mi ha aiutato a sentirmi a mio agio nell'apparire davanti alla telecamera. Ho quindi invitato la troupe cinematografica nella tenuta della mia famiglia per sparare ai cervi al bramito.

Nonostante la continua esposizione mediatica, il nostro è un introverso che deve compensare con pause di silenzio e in famiglia la faticosa attività di comunicatore nel settore venatorio
Nonostante la continua esposizione mediatica, il nostro è un introverso che deve compensare con pause di silenzio e in famiglia la faticosa attività di comunicatore nel settore venatorio - © Tweed Media

Dopo la laurea a Londra stavo cercando una carriera nel settore della caccia, quindi il tempismo era perfetto. Inizialmente ero nervoso all'idea di essere filmato mentre sparavo, perché avrebbe potuto attirare un'attenzione negativa su di me e sulla mia famiglia. Io e mio padre ci abbiamo pensato a lungo prima di procedere. A oggi, non ho mai ricevuto una sola email, lettera o messaggio diretto negativo sui social media. Naturalmente ci sono i prevedibili commenti sgradevoli su YouTube ma personalmente non ho mai ricevuto nulla. Ricevo moltissima posta, ma è tutta positiva: molti ragazzini condividono con orgoglio le foto con me. La serie Wild Boar Fever è stata un successo inaspettato e, con mia sorpresa, è ancora vista in tutto il mondo. Wild Boar Fever: Spain, il dodicesimo della serie, è appena stato lanciato su MyOutdoorTV.

Ricordi il primo cinghiale a cui hai sparato?

Ho iniziato a sparare appena ho potuto e fin da piccolo mio padre mi portava a poligono per esercitarmi con la carabina e il fucile. Ben presto sviluppai un interesse verso i selvatici in movimento. Nei primi anni ho imparato a conoscere e comprendere la varie specie. Ho prelevato il mio primo cinghiale durante una battuta: ero alla posta con entrambi i miei genitori e senza preavviso mio padre mi consegnò il suo fucile.

Chi ti ha insegnato a sparare?

Mio padre, cominciando prima ancora che prendessi in mano un'arma. Anche lui abile tiratore, nel 1972 quasi entrò nella squadra olimpica di trap. Durante quel periodo vinse numerosi titoli tedeschi ed europei. Ho passato molto tempo con lui alla posta, guardando e imparando. Ricordo la prima volta che lo vidi sparare ai cinghiali in battuta. Dovevo avere circa sei anni ed ero seccato che non mi fosse stato permesso di partecipare alla caccia la mattina perché avevo scuola. Ma nel pomeriggio raggiunsi i miei genitori alla posta. Mio padre fece una coppiola con l'express Holland & Holland 8x57 di mio nonno. La cosa sorprendente è che da allora in poi, per molti anni, non l'ho mai visto mancare un colpo, e uccideva le cose in modo pulito ogni volta che lo guardavo.

La fama venatoria di Franz-Albrecht è legata alla sua incredibile capacità di abbattere cinghiali in movimento in successione e con rapidità
La fama venatoria di Franz-Albrecht è legata alla sua incredibile capacità di abbattere cinghiali in movimento in successione e con rapidità - © Matteo Brogi

Non ha fatto finta di non sbagliare, o che a volte le cose non andassero male, è solo che non ne sono mai stato testimone. Quando cominciai a sparare, con una calibro .22 Lr, mio padre mi mise dei bersagli a lunga distanza e mi chiese se pensavo di poterli colpire. Ricordo di aver detto che ci avrei provato. Mi fermò e disse: «Franz, non ci si prova. O sai che puoi colpirli o non spari». Era molto severo al riguardo: mi è stato insegnato a non correre mai rischi quando si spara a un selvatico. La probabilità di un'uccisione pulita dovrebbe essere estremamente alta, altrimenti fai meglio a non sparare. Voglio sapere che posso uccidere qualcosa in modo pulito, non semplicemente colpirlo.

Hai sempre avuto doti di tiro o è stato qualcosa su cui hai dovuto lavorare duro per raggiungere il livello attuale?

Dovresti chiedere a mio padre! Sparo da quando ero molto giovane e ho sempre avuto una grande passione, quindi penso che questa combinazione mi abbia permesso di migliorare nel corso degli anni. Da ragazzo non ero interessato a molto altro. Ho tre sorelle, quindi da bambino dovevo spesso divertirmi da solo. Mio padre organizzava ogni anno una gara di tiro alla quale partecipavano circa 100 persone in numerose discipline diverse. Ho iniziato a gareggiare all'età di otto anni e questo mi ha dato un punto di riferimento annuale per il miglioramento.

I cacciatori tedeschi devono sottoporsi a severi test di competenza prima di diventare cacciatori autorizzati e ottenere il permesso di possedere e utilizzare le armi. Alcuni hanno paragonato i criteri della licenza di caccia tedesca alla licenza di cacciatore professionista dello Zimbabwe, descrivendola come il Gold Standard degli esami di caccia europei. Certamente crea cacciatori molto abili e competenti, per i quali la caccia è un'attività seria e importante
I cacciatori tedeschi devono sottoporsi a severi test di competenza prima di diventare cacciatori autorizzati e ottenere il permesso di possedere e utilizzare le armi. Alcuni hanno paragonato i criteri della licenza di caccia tedesca alla licenza di cacciatore professionista dello Zimbabwe, descrivendola come il Gold Standard degli esami di caccia europei. Certamente crea cacciatori molto abili e competenti, per i quali la caccia è un'attività seria e importante - © Matteo Brogi

Qual è l'errore più comune che vedi commesso sul campo?

Uno degli errori più comuni che vedo è quello di anticipare involontariamente il rinculo. I movimenti che precedono il tiro li ho anche io, più di quanto ti aspetteresti. Quando ti alleni, devi avere la giusta proporzione tra addestramento al fuoco in bianco e tiro vero e proprio. È importante non tirare troppo quando ti alleni: ciò può causare tanti danni quanto non allenarti affatto. Altri errori comunemente commessi sono quelli relativi alla pratica sul campo; non sapere quando sparare per primo a un gruppo di cinghiali o con quale cinghiale iniziare; non riuscire a identificare con sufficiente rapidità le dimensioni e il sesso corretto dell'animale per poter cogliere ogni opportunità. Tutto ciò avrà un grande impatto sul tuo successo.

Tra gli errori più comuni, c'è la tendenza di molti tiratori ad anticipare il rinculo dell'arma
Tra gli errori più comuni, c'è la tendenza di molti tiratori ad anticipare il rinculo dell'arma - © Tweed Media

Hai una storia di successo di conservazione preferita?

Ce ne sono molte, ma quello che mi viene in mente è quando mio padre ha accettato una concessione in Uganda nel 2009. Nel 2012, mi ha incaricato di allestire un campo safari e di reclutare il Ph Ade Langley. Insieme abbiamo lavorato instancabilmente con l'Ugandan Wildlife Authority per ripristinare la fauna selvatica nell'area sotto gli auspici di Karamojong Overland Safaris. La tribù locale, la Karamojong, è tradizionalmente composta da allevatori che pascolano in aree selvagge e allontanano la fauna autoctona che compete con i loro animali domestici. In combinazione con una popolazione in costante aumento e una storia di disordini politici nella zona, compreso il governo del despota Idi Amin, si verificò un rapido declino delle specie. Anche dopo la creazione della riserva, le comunità locali non avevano motivo di preservare la fauna selvatica della zona, né di evitare il pascolo eccessivo del bestiame e quindi la riduzione dell'habitat per la fauna selvatica. Questo progetto mi ha permesso di testimoniare in prima persona che la caccia controllata produce enormi benefici sia per la fauna selvatica che per le comunità locali. Sono ormai 11 anni che pratichiamo la caccia nella Riserva faunistica di Pian Upe e stiamo vedendo più specie e un numero maggiore di animali. È direttamente correlato.

Per Franz-Albrecht la caccia in battuta iniziò come un imperativo pratico. La popolazione di cinghiali europei è esplosa nell'ultimo quarto di secolo e il numero, se lasciato incontrollato, cresce del 150% all'anno. Sedersi su un sito di alimentazione e prendere occasionalmente l'animale non aiuta a controllare i numeri e a intaccare la popolazione
Per Franz-Albrecht la caccia in battuta iniziò come un imperativo pratico. La popolazione di cinghiali europei è esplosa nell'ultimo quarto di secolo e il numero, se lasciato incontrollato, cresce del 150% all'anno. Sedersi su un sito di alimentazione e prendere occasionalmente l'animale non aiuta a controllare i numeri e a intaccare la popolazione - © Tweed Media

Il bracconaggio era un problema terribile e i pochi animali che insistevano sul territorio erano difficili da trovare, erano sempre nascosti. Ma ora le comunità ci segnalano i bracconieri. Vedono aumentare la fauna selvatica e ora possono anche mangiare legalmente la carne di selvaggina. Inoltre, gli animali vecchi, malati o azzoppati vengono cacciati, il che significa che quelli giovani, forti e sani possono riprodursi di più. I cacciatori prendono le pelli e i trofei, ma le comunità ottengono la carne e il 75% del ricavato di ciascuna caccia. Una situazione che fa percepire loro il valore nella fauna selvatica rispetto a quello della carne di animali selvatici. Un segno del successo non è solo il massiccio aumento del numero di animali, ma anche le specie che stanno lentamente ritornando. Recentemente abbiamo reintrodotto la giraffa e presto ritornerà anche il raro kob ugandese. Quando si tratta di conservazione, ci considero parte della natura, non separati. Siamo fondamentalmente legati alla natura. C'è una differenza e questa distinzione riguarda il modo in cui sono stato educato e il modo in cui cerco di crescere i miei figli.

Mangi selvaggina?

Direi che il 90% della carne che mangiamo a casa è selvaggina. Sono un convinto sostenitore che tutto ciò che viene prelevato debba essere mangiato. Uno dei miei piatti preferiti è la cotoletta di cinghiale servita con cavolo rosso e purè di patate. Anche ai miei figli piace la carne di selvaggina. Quest'estate siamo andati tutti insieme a pescare e abbiamo cucinato una trota che abbiamo catturato. Recentemente ho anche cucinato per loro un cuore di capriolo. Dono regolarmente una parte della selvaggina cacciata nella mia tenuta a un ente di beneficenza chiamato Tafel che distribuisce ai bisognosi il cibo invenduto dai supermercati. Raramente c'è carne da donare, quindi la nostra selvaggina donata è davvero apprezzata.

Hai un cane da caccia?

Fino a qualche anno fa avevo un incredibile Labrador nero di nome Frieda, allevato nello Yorkshire. Ha vissuto fino all'età di 11 anni ma purtroppo ha sviluppato un tumore alla colonna vertebrale. Ha lasciato un grande vuoto nelle nostre vite. Ora ho solo Macey, che ha otto anni ed è un mix di Border Terrier e Terrier da caccia tedesco. È bravissima nel seguire il selvatico ed è bravissima con i miei figli.

Quali sono le tue paure più grandi durante una giornata di riprese?

Il mio principale è quando i cacciatori non riescono a condividere il successo di un altro, quando sono chiaramente invidiosi. Alcuni non riescono a sopportare di stare a una posta che ha poca azione mentre guardano i loro amici sparare. Se non è la tua giornata oggi, potrebbe esserlo la prossima volta. Se ogni volta che scendessimo in campo andasse come vorremmo, difficilmente sarebbe un'avventura, no? Questo tipo di comportamento giovanile può gettare una nuvola nera sulla giornata di tutti. La caccia non è una competizione.

Wild boar fever: Spain è la dodicesima serie di un format di successo che vede Franz-Albrecht tra i protagonisti
Wild boar fever: Spain è la dodicesima serie di un format di successo che vede Franz-Albrecht tra i protagonisti - © Tweed Media

Raccontaci qualcosa di te meno conosciuta

Sono un introverso. Ciò potrebbe sorprendere alcuni, ma trovo che le situazioni sociali, per quanto piacevoli, siano molto stancanti. Ho bisogno di passare molto tempo da solo per ricaricare le batterie. Anche stare con mia moglie e i miei figli è molto rigenerante.

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