La domanda di carne di cervo è in forte aumento tra i giovani britannici
La domanda di carne di cervo è in forte aumento tra i giovani britannici - © Andrea Dal Pian
Pubblicato il in Caccia responsabile
di Andrea Reversi

I "vegani intelligenti" scelgono la selvaggina

La riduzione del numero di vegani, in Inghilterra, si accompagna a un rinnovato interesse nei confronti della carne di selvaggina. Non c'è da stupirsi

Sia chiaro, a nessuno dei nostri lettori probabilmente stanno simpatici i vegani, e per questo l'ossimoro contenuto nel titolo del pezzo odierno avrà fatto storcere il naso a non pochi di loro. Quanto sta succedendo oltre Manica però testimonia che la moda del veganesimo, dopo l'esplosione in termini numerici ed economici di questi ultimi anni, pare destinata a ridimensionarsi e a lasciare il posto ad altro, ovvero alla carne di selvaggina.

Il Telegraph, in un articolo pubblicato qualche giorno fa e ripreso da Smart Magazine, riporta come i giovani inglesi, quelli della cosiddetta generazione Z, stiano modificando le loro preferenze alimentari. Dopo anni nei quali il veganesimo ha fatto breccia nei cuori, e negli stomaci, di decine di migliaia di inglesi, infatti, l'industria dei prodotti veg sembrerebbe registrare un importante calo di quasi 14 punti percentuali in un anno. Allo stesso tempo aumenta invece la richiesta di carne di selvaggina.

Il consumo di carne di selvaggina è in forte crescita grazie alle sua sostenibilità
Il consumo di carne di selvaggina è in forte crescita grazie alle sua sostenibilità - © Alberto Blasetti / Brado

La carne di selvaggina soddisfa buona parte dei requisiti di chi si avvicina al mondo vegano. È salutare, sostenibile e, per quanto possa sembrare assurdo, rispettosa del benessere animale in quanto gli animali crescono in natura senza costrizione alcuna e in linea con le esigenze etologiche di ogni specie. Inoltre, spesso è disponibile a livello locale con un'impatto, in termini di produzione di CO2, irrisorio se paragonato ai prodotti vegani. La carne di cervo, per esempio, produce emissioni di carbonio quasi trenta volte inferiori rispetto alla carne di manzo per chilogrammo, con il capriolo che crea 0,6 chilogrammi di CO2 per chilogrammo di carne rispetto a 17,12 kg/CO2 per kg del manzo. Infinitamente meno di quanta ne producano la soia e gli avocado alla base di molte ricette vegane.

In un certo senso, più che un cambio repentino di moda, la tendenza che si registra in Inghilterra è quindi la semplice e naturale evoluzione delle sensibilità che hanno spinto migliaia di persone a porre una maggiore attenzione al contenuto del proprio piatto e alla sostenibilità del proprio menù rivolgendosi alla moda del cibo vegano. Sicuramente, e qui sta il punto, una parte di chi sceglie di abbandonare il consumo di carne "industriale" a vantaggio di alternative sostenibili può intelligentemente trovare risposte migliori di quelle offerte dai cibi veg nella carne di selvaggina.

In Inghilterra tanti (ex)vegani intelligenti paiono essersene accorti.

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