Pubblicato il in Armi e accessori
di Matteo Brogi

Pedersoli 86/71 Droptine: a cervidi con il .30-30 Winchester

Classica nelle forme ma moderna nei contenuti tecnologici, nei materiali, nella procedura produttiva: la carabina 86/71 Droptine di Pedersoli estende gli orizzonti della più classica arma a leva. E sancisce il ritorno del .30-30 Winchester, calibro che conserva un ampio seguito di appassionati

Forte del successo ottenuto con le sue armi a leva e, in particolare, con l'allestimento 86/71 Boarbuster, Pedersoli rilancia e presenta nel 2023 un nuovo modello, che alle versioni già presenti a catalogo si ispira aggiungendo qualcosa di nuovo. Si chiama Droptine, un sostantivo che nella lingua americana identifica una condizione atipica del cervo della Virginia (Odocoileus virginianus, cervo dalla coda bianca, whitetail deer), caratterizzata dallo sviluppo delle stanghe o di alcune punte del trofeo verso il basso. Un'anomalia presente su selvatici particolarmente longevi cui, quindi, si attribuiscono doti di scaltrezza fuori dall'ordinario. Il potenziale evocativo di questa condizione è stato utilizzato finora negli Usa per definire varie tipologie di whisky.

La configurazione del Droptine prevede il classico sportellino per il caricamento a destra e una leva maggiorata per l'impiego invernale, con guanti
La configurazione del Droptine prevede il classico sportellino per il caricamento a destra e una leva maggiorata per l'impiego invernale, con guanti - © Matteo Brogi

La rinascita del .30-30 Winchester

La dedica al più diffuso ungulato in terra americana lascia intendere che l'azienda di Gardone ha voluto ampliare il campo d'impiego del suo lever action proprio ai cervidi e, nel farlo, ha coerentemente adottato un calibro che nell'immaginario comune veniva associato in passato a queste specie: il .30-30 Winchester. Commercializzato per la prima volta nel 1895 come opzione per il Winchester modello 1894, è uno dei primissimi caricamenti americani da carabina progettati per l'impiego con la polvere infume. Il nome segue ancora la nomenclatura tradizionale utilizzata in Usa per le munizioni a polvere nera, con il .30 iniziale a identificare il calibro nominale del proiettile e il secondo la carica standard (30 grani) di polvere impiegata. È conosciuto anche come .30 Wcf (Winchester center fire), denominazione preferita dai concorrenti del produttore americano - Marlin, in primis - che preferivano non menzionare direttamente l'azienda di New Haven sulle proprie armi.

Pedersoli 86/71 Droptine calibro .30-30 WInchester
Pedersoli 86/71 Droptine calibro .30-30 WInchester - © Pedersoli

Negli anni della sua presentazione, la cartuccia .30-30 Winchester diventa molto popolare e viene utilizzata per una moltitudine di selvatici di taglia media e grande (fino all'orso) per tiri contenuti nelle 200 yard. Al momento della sua introduzione era considerata prestante in termini di energia ed era apprezzata per il rinculo contenuto; non era considerata precisissima ma si faceva apprezzare per le sue qualità balistiche. Il thirty-thirty ha mantenuto una solida reputazione fino ai nostri giorni, testimoniata dall'elaborazione di ulteriori calibri basati sul suo bossolo: .25-35 Winchester (1895), .219 Zipper (1937), .7-30 Waters (1976) fino al più recente .360 Buckhammer (presentato allo Shot Show 2023).

Lo sportellino permette di inserire 5 colpi nel serbatoio tubolare disposto sotto alla canna
Lo sportellino permette di inserire 5 colpi nel serbatoio tubolare disposto sotto alla canna - © Matteo Brogi

In quasi 130 anni di vita è rimasto una delle più diffuse camerature per le armi a leva, oggetto di venerazione per cultori del tiro western e di non pochi cacciatori; una carabina Winchester 1894 in .30-30 fu il regalo - immagino suggerito - che mio padre ricevette da mia madre in occasione del loro fidanzamento nel 1962. Lui la utilizzò estensivamente nella braccata al cinghiale che praticava in Toscana secondo la tradizione maremmana, ricordi indelebili della mia infanzia.

Pedersoli Droptine: non solo cinghiali

Nome e calibro, quindi, definiscono la carabina a leva Droptine come uno strumento idoneo all'impiego sui cervidi anche se si tratta indubbiamente di una scelta che richiede qualche accortezza in più. L'architettura dell'arma è quella iconica del mondo lever action, tributaria in questo caso del modello 1886 di Winchester. Ispirandosi alla carabina Henry del 1860, Winchester aveva già sviluppato i modelli 1866 (The yellow boy) e 1873 (The gun that won the West). La successiva collaborazione con John Moses Browning portò al modello 1886, rinforzato per ospitare le più potenti cartucce metalliche all'epoca disponibili (.45-70 Government, .45-90 Sharps e .50-110 Wcf). Seguirono i modelli 1892, 1894 e 1895. Ultima evoluzione dell'archetipo dell'arma a leva sarà il modello 71 (The universal big-game rifle), sviluppato nel 1935 per razionalizzare il catalogo del produttore. Ed è a quest'ultima variante, evoluzione del modello 1866, che Pedersoli ha rivolto la sua attenzione nell'elaborare la propria interpretazione dell'arma a leva Winchester.

La vista superiore dell'azione evidenzia i due tasselli di chiusura e, in posizione anteriore all'otturatore, l'estrattore
La vista superiore dell'azione evidenzia i due tasselli di chiusura e, in posizione anteriore all'otturatore, l'estrattore - © Matteo Brogi

Pedersoli 86/71 Droptine: tradizione rivisitata

Il modello 86/71 proposto dal produttore italiano ha il pregio di fare affidamento su materiali e tecnologie produttive contemporanee, particolari che ne esaltano robustezza, affidabilità e sicurezza. A livello di architettura generale dell'arma, però, non si esce dalla tradizione: l'azione è realizzata in acciaio e il meccanismo di funzionamento è d'impostazione classica, con la leva incernierata anteriormente che, in fase di apertura, sblocca le due chiusure verticali permettendo all'otturatore di arretrare.

L'otturatore aperto evidenzia le guide che ne permettono lo scorrimento all'interno dell'azione
L'otturatore aperto evidenzia le guide che ne permettono lo scorrimento all'interno dell'azione - © Matteo Brogi

Lo scatto è diretto ed è inibito da una sicura a due posizioni che agisce sul cane e sull'otturatore, bloccandolo; è disponibile anche la mezza monta di sicurezza del cane.

Alla leva di armamento sono incernierati i due tasselli che attuano la chiusura
Alla leva di armamento sono incernierati i due tasselli che attuano la chiusura - © Matteo Brogi

La canna Pmg da 19 pollici (483 millimetri) presenta 6 principi e un filetto in volata, concessione alla contemporaneità. L'autonomia è garantita dal classico serbatoio tubolare ed è limitata a cinque colpi; il caricamento è garantito dal solito sportellino situato a destra. A dimostrare che siamo nel terzo millennio, la calciatura è realizzata in polimero.

Sulla linea di mezzeria, sul dorso, è collocata la sicura a due posizioni che blocca cane e otturatore
Sulla linea di mezzeria, sul dorso, è collocata la sicura a due posizioni che blocca cane e otturatore - © Matteo Brogi

Venendo agli organi di mira, sono presenti tacca e mirino d'impostazione tradizionale con inserti in Super Luminova, un pigmento luminescente a base di stronzio; viene attivato dall'esposizione alla luce e brilla autonomamente per ore.

Una lunga slitta Picatinny consente il montaggio di strumenti di puntamento con ampia estrazione pupillare, come un punto rosso da battuta
Una lunga slitta Picatinny consente il montaggio di strumenti di puntamento con ampia estrazione pupillare, come un punto rosso da battuta - © Matteo Brogi

La tacca è applicata a una slitta Picatinny pensata per il montaggio di punti rossi o altri strumenti per l'acquisizione rapida del bersaglio; essendo collocata in posizione molto avanzata, non consente l'applicazione di cannocchiali da puntamento (il limite è l'estrazione pupillare limitata di questi strumenti).

Alla slitta Picatinny è applicata una tacca di mira regolabile; è fornita di inserti luminescenti per facilitare l'acquisizione del bersaglio in condizioni di scarsa luminosità
Alla slitta Picatinny è applicata una tacca di mira regolabile; è fornita di inserti luminescenti per facilitare l'acquisizione del bersaglio in condizioni di scarsa luminosità - © Matteo Brogi

Per ovviare a questa limitazione, imposta dall'espulsione del bossolo verso l'alto caratteristica del sistema Winchester, Pedersoli ha previsto la predisposizione per l'applicazione di una slitta Picatinny addizionale all'altezza dell'azione.

Anche il mirino, sostituibile, porta inserti luminescenti. La volata è filettata, concessione alle più moderne tendenze in voga tra cacciatori e tiratori
Anche il mirino, sostituibile, porta inserti luminescenti. La volata è filettata, concessione alle più moderne tendenze in voga tra cacciatori e tiratori - © Matteo Brogi

La filettatura permette l'applicazione di un freno di bocca; in questo caso è stato montato un prodotto di Contessa che ha dimostrato tutta la sua efficacia anche in un calibro mite come il .30-30 WInchester
La filettatura permette l'applicazione di un freno di bocca; in questo caso è stato montato un prodotto di Contessa che ha dimostrato tutta la sua efficacia anche in un calibro mite come il .30-30 WInchester - © Matteo Brogi

Disassata di 40 millimetri dall'asse verticale della canna, consente l'adozione di uno strumento ottico di puntamento alla corretta distanza di montaggio. Per facilitare l'acquisizione dell'ottica così decentrata dall'asse verticale dell'arma è possibile spostare verso sinistra anche il nasello. L'otturatore è predisposto per il montaggio della diottra Ghost.

A montaggio avvenuto, il centro della slitta sporge a sinistra di 40 millimetri consentendo l'applicazione di un classico cannocchiale da puntamento che, nel caso, con ostacolerà l'estrazione del bossolo
A montaggio avvenuto, il centro della slitta sporge a sinistra di 40 millimetri consentendo l'applicazione di un classico cannocchiale da puntamento che, nel caso, con ostacolerà l'estrazione del bossolo - © Matteo Brogi

Il montaggio della slitta opzionale richiede la rimozione delle due viti superiori presenti sull'azione; sono poi necessarie viti più lunghe (stavolta con testa a brugola) che vengono fornite con l'accessorio (codice 036U232000)
Il montaggio della slitta opzionale richiede la rimozione delle due viti superiori presenti sull'azione; sono poi necessarie viti più lunghe (stavolta con testa a brugola) che vengono fornite con l'accessorio (codice 036U232000) - © Matteo Brogi

La carabina Droptine è stata oggetto di un attento di lavoro di restyling che la differenzia non poco dal modello storico di riferimento: il calcio in polimero è la cesura più evidente con la tradizione; presenta un'impugnatura a pistola meno accentuata, a garanzia di un movimento naturale e confortevole del braccio durante la fase di caricamento, un nasello regolabile in altezza per 39 mm (e verso sinistra di 16 mm per facilitare l'allineamento con l'ottica eventualmente montata), un'astina sovradimensionata per migliorare la tenuta dell'arma e garantire dimensioni proporzionate con l'estetica generale e un calciolo in microcellule che provvede all'assorbimento del rinculo. La leva di armamento, ergonomica, è sovradimensionata.

Il calcio porta un nasello regolabile in altezza. Con una semplice operazione (è necessaria una chiave a brugola) può essere spostato verso sinistra per facilitare la collimazione quando sia montata un'ottica da puntamento sulla slitta laterale opzionale
Il calcio porta un nasello regolabile in altezza. Con una semplice operazione (è necessaria una chiave a brugola) può essere spostato verso sinistra per facilitare la collimazione quando sia montata un'ottica da puntamento sulla slitta laterale opzionale - © Matteo Brogi

Per distanze medio-brevi d'ingaggio

Nel corso del test, effettuato in poligono, ho potuto apprezzare la fluidità di funzionamento del Droptine e la rapidità della ripetizione nonostante non sia propriamente avvezzo all'arma a leva. Con il munizionamento reperito in armeria ho ottenuto buone prestazioni velocitarie con rosate concentrate pur se non molto contenute in termini di dispersione. Ha sicuramente influito l'impiego del punto rosso. Molto interessante la possibilità di montare una tradizionale ottica di puntamento in posizione decentrata rispetto all'asse verticale ma a distanza adeguata per sfruttarne l'estrazione pupillare ridotta. Le varie configurazioni provate (anche con ottica di puntamento) forniscono effettivamente un'apprezzabile estensione di impieghi.

Una delle rosate ottenute con il Droptine in abbinamento a munizionamento Hornady American Whitetail da 150 grani
Una delle rosate ottenute con il Droptine in abbinamento a munizionamento Hornady American Whitetail da 150 grani - © Matteo Brogi

SCHEDA TECNICA

Produttore: Pedersoli
Modello: 86/71 Droptine
Tipologia: carabina lever action
Calibro: .30-30 Winchester
Lunghezza della canna: 483 mm
Lunghezza totale: 950 mm
Organi di mira: mire da battuta
Caricatore: 5 colpi
Scatto: diretto
Sicurezze: a due posizioni (blocca il cane e l'otturatore), mezza monta del cane
Materiali utilizzati: acciaio, polimero
Finiture: brunitura opaca
Peso: 3.800 g
Prezzo al pubblico: 1.640 euro (2023)

TEST

Matricola arma: LA04668
Ottica impiegata: Kite Optics BT1
Peso di sgancio: 2.102 grammi

Condizioni del test

Meteo: sereno
Altitudine: 270 m slm
Pressione atmosferica: 1.012 hPa
Temperatura: 28°
Umidità relativa: 44%

Munizione 1

Produttore: Hornady
Modello: American Whitetail
Palla: InterLock, 150 gr
V0 dichiarata: 728 m/s
V0 rilevata: 735 m/s
E0 dichiarata: 2.579 J
E0 effettiva: 2.587 J
Deviazione standard: 8,0
Rosata: 25 mm
Distributore: Bignami

Note
La massa dei componenti è rilevata con bilancia elettronica Hornady G2 1500.
La velocità è ricavata dalla media di 5 letture effettuate con cronografo MagnetoSpeed V3 ballistic cronograph.
La rosata di 3 colpi è calcolata misurando i centri dei due colpi più lontani sparando a 50 metri in appoggio anteriore.
Il test è stato effettuato il 23 maggio 2023 presso il TSN di Lastra a Signa (FI).

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