Cartucce pronte per il test
Cartucce pronte per il test - © Matteo Brogi
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di Matteo Brogi

Ricaricare in sicurezza: attenzione alla pressione

I severi controlli applicati al munizionamento commerciale possono essere applicati anche alle ricariche domestiche. Lo consente il Banco nazionale di prova di Gardone Val Trompia mediante una procedura semplice ed economica che garantisce da ogni possibile errore

Il munizionamento commerciale viene sottoposto a severi controlli per verificarne la corrispondenza alle caratteristiche imposte dal CIP (Commission internationale permanente pour l'epreuve des armes à feu portatives), l'associazione tra Stati cui compito è definire gli standard di sicurezza per le armi da fuoco e le munizioni destinate ai mercati civili. Chi acquista prodotti commerciali, quindi, può stare tranquillo: la sua sicurezza è garantita. Ma cosa avviene nel caso che l'appassionato - un cacciatore nel nostro caso - ricarichi autonomamente le cartucce che impiega? Qui la situazione si fa più complessa e, non sussistendo obblighi di legge, la sicurezza è totalmente demandata alla responsabilità del ricaricatore.

La preparazione della cartuccia prima dell'introduzione in canna manometrica. La procedura prevede la predisposizione di un foro per la rilevazione della pressione interna al bossolo
La preparazione della cartuccia prima dell'introduzione in canna manometrica. La procedura prevede la predisposizione di un foro per la rilevazione della pressione interna al bossolo - © Matteo Brogi

Il suo compito è facilitato dall'esistenza di tabelle reperibili sui manuali di ricarica ma ciò non toglie che, in specifiche circostanze, il caricamento adottato - pur se consigliato dal produttore della polvere o della palla - possa produrre valori pressori inaspettati, superiori a quelli massimi raccomandati per il calibro. Basta una canna con una foratura "stretta" (per esempio prodotta da uno strumento al limite della propria vita operativa) o un lotto di polvere non in linea con le aspettative perché si producano effetti imprevisti. Il fatto che questi effetti (valori pressori superiori allo standard) siano inferiori a quelli della prova forzata non significa affatto che possano essere trascurati. Già nel medio o nel breve periodo produrranno conseguenze indesiderate, non solo a carico dell'arma.

Le incertezze della ricarica

Ricaricare è una cosa seria e, per questo, è opportuno che niente venga lasciato al caso. Ecco perché il risultato della ricarica dovrebbe essere sottoposto a un test di validazione. Molti non sanno che il Banco nazionale di prova mette a disposizione le sue strutture anche ai privati, consentendo quindi a chiunque di effettuare quei controlli strumentali indispensabili per verificare la congruità delle proprie ricariche ai parametri di sicurezza.

Ogni calibro ha la sua canna manometrica
Ogni calibro ha la sua canna manometrica - © Matteo Brogi

Il test viene realizzato impiegando una canna manometrica corrispondente alle normative Cip (lunghezza di 600 mm nei calibri standard e di 650 mm in quelli magnum) fornita di un trasduttore in grado di leggere la pressione sviluppata dalla combustione del propellente all'interno del bossolo. La tabella Cip indica per ciascun calibro (qua è disponibile il database completo) numerosi dati: quelli dimensionali della cartuccia in tutte le sue componenti e quelli riferiti alle sue prestazioni balistiche. Questi ultimi sono quelli più importanti in termini di sicurezza; in particolare si deve prestare attenzione alla Pmax, che identifica la pressione massima consentita al munizionamento commerciale, e alla PE, che corrisponde al 25% in più della pressione massima e rappresenta il valore della prova forzata a cui vengono sottoposte le armi prima di essere commercializzate.

Banco nazionale di prova: al servizio di tutti

Ho sperimentato il servizio offerto dal Banco presentandomi - previo appuntamento - con una ventina di munizioni ricaricate. La procedura è lineare: per iniziare vengono preparate le cartucce da sottoporre al test, prelevate a caso dal campione prodotto; l'abbondanza del campione esalta l'accuratezza del test. Forato il bossolo nel punto previsto dalla scheda Cip, la cartuccia viene inserita nella canna manometrica che porta, in corrispondenza del foro, un trasduttore al quarzo. Per ogni colpo sparato vengono rilevati pressione, velocità e tempo di canna. Il completamento delle operazioni richiede circa mezz'ora tra preparazione del campione, rilevazione dei dati e stampa del rapporto finale.

Con cartuccia inserita nella canna manometrica, in posizione superiore è visibile il trasduttore al quarzo che permette di rilevare la pressione
Con cartuccia inserita nella canna manometrica, in posizione superiore è visibile il trasduttore al quarzo che permette di rilevare la pressione - © Matteo Brogi

Per accedere a questa opportunità è necessario contattare il balipedio del Banco, sito a Gardone Valtrompia (BS), e concordare una prova. La prenotazione può essere seguita dall'interessato, che può in alternativa appoggiarsi alla propria armeria o alla locale sezione del Tiro a segno nazionale, che talvolta forniscono questo servizio di intermediazione per i propri clienti e associati.

La pressione misurata supera la P max prevista per il calibro. La dose non è idonea all'impiego, la cartuccia va scartata
La pressione misurata supera la P max prevista per il calibro. La dose non è idonea all'impiego, la cartuccia va scartata - © Matteo Brogi

La tariffa per l'esecuzione delle prove, nel caso di munizionamento per carabina, è di 11,30 euro per colpo sparato. La sicurezza non ha prezzo e il test di almeno cinque munizioni è un tributo decisamente contenuto per salvaguardare la propria.

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