Lo Zeiss Dtc 3 - disponibile negli allestimenti con obiettivo da 25 e 38 millimetri - è un clip-on termico che si sposa con tutte le ottiche di produzione Zeiss. Ma non solo
Lo Zeiss Dtc 3 - disponibile negli allestimenti con obiettivo da 25 e 38 millimetri - è un clip-on termico che si sposa con tutte le ottiche di produzione Zeiss. Ma non solo - © Matteo Brogi
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di Matteo Brogi

Zeiss DTC 3/25 e DTC 3/38: clip-on specialistici

In occasione della Hausmesse 2022 organizzata da Bignami per presentare le novità del proprio nutrito portafogli di prodotti, ho avuto l'opportunità di mettere le mani sul primo esemplare giunto in Italia del nuovo visore termico di Zeiss. Rispetto alla prima proposta del produttore tedesco destinata alla sola osservazione (modello Dti 3), il nuovo prodotto è un clip-on pensato per l'applicazione a un'ottica da puntamento. Lo tradisce già il nome: Dtc 3, dove l'acronimo identifica, appunto, un Digital thermal clip-on. Due sono le varianti disponibili

Che il filone degli aggiuntivi termici da impiegare in associazione all'ottica tradizionale sia quello oggi più in fermento nel segmento della visione notturna lo dice il mercato. Le vendite degli strumenti già in distribuzione sono elevate e l'interesse è sempre in crescita. Questo, grazie alla possibilità di non mutare le proprie abitudini di caccia, in particolare l'ottica montata sull'arma. Un benefit indiscutibile.

Due proposte per un unico fine

Zeiss ha deciso di entrare in questa arena con due prodotti distinti che differiscono unicamente per l'obiettivo impiegato e, quindi, l'angolo di campo offerto. Il modello Dtc 3/25 monta un "grandangolare" da 25 mm che facilita l'acquisizione sulle distanze più brevi o nel folto, il Dtc 3/38 sfrutta invece un obiettivo con una lunghezza focale di 38 mm che è più utile in abbinamento a un maggior numero di ingrandimenti, anche in virtù di una capacità di rilevamento superiore. Si parla addirittura di 1.950 metri, un dato che favorisce l'avvistamento dell'animale e il successivo avvicinamento a distanze "etiche". In entrambi i casi, le lenti sono al germanio, ottimizzate per la radiazione termica che viene elaborata dal sensore e dal sofisticato processore che restituisce l'immagine al cacciatore.

Un robusto chassis in alluminio gommato racchiude il sensore da 384x288 pixel contraddistinto da un pitch di 12 micron: un valore che influisce positivamente sulla capacità di rilevamento del selvatico e sul dettaglio restituito
Un robusto chassis in alluminio gommato racchiude il sensore da 384x288 pixel contraddistinto da un pitch di 12 micron: un valore che influisce positivamente sulla capacità di rilevamento del selvatico e sul dettaglio restituito - © Matteo Brogi

Un robusto chassis in alluminio (gommato per facilitare la presa) racchiude il sensore da 384x288 pixel contraddistinto da un pitch (la distanza tra i centri di due pixel adiacenti) di 12 micron: un valore che influisce positivamente sulla capacità di rilevamento del selvatico e sul dettaglio restituito. Il sistema dispone di un otturatore centrale cui è demandata la regolazione della quantità di radiazione che raggiunge il sensore; a differenza di altri strumenti, in questo caso l'utilizzatore può scegliere tra la calibrazione automatica (quel processo che porta al periodico rapido congelamento dell'immagine e al caratteristico "clic" che a volte può disturbare) e quella manuale, affidata al cacciatore stesso quando compaiano artefatti o si perdano nitidezza e contrasto.

Elettronica performante

Le modalità di visualizzazione sono quattro: le tradizionali white hot, black hot e red dot cui si aggiunge la rainbow, dove viene utilizzata una più ampia tavolozza di colori per indicare le aree fredde (visualizzate dal nero al blu) e quelle calde (dal giallo al bianco). La preferenza è personale. Luminosità e contrasto possono essere regolate secondo necessità e, in condizioni estreme (nebbia o elevata umidità dell'aria), si può utilizzare l'opzione aumento contrasto che accentua i bordi dei soggetti inquadrati per facilitarne il riconoscimento.

Tutte le funzioni sono selezionabili mediante quattro tasti che, insieme alla torretta di messa a fuoco centrale, costituiscono un sistema perfettamente ambidestro e dall'accentuata ergonomia
Tutte le funzioni sono selezionabili mediante quattro tasti che, insieme alla torretta di messa a fuoco centrale, costituiscono un sistema perfettamente ambidestro e dall'accentuata ergonomia - © Matteo Brogi

Tutte le funzioni sono selezionabili mediante quattro tasti in abbinamento al menu interno, visibile tramite il display ad alto contrasto Amoled da 1.280x768 pixel. Insieme alla messa a fuoco attuabile mediante una torretta superiore, costituiscono un sistema perfettamente ambidestro, dall'accentuata ergonomia e utilizzabile anche con i guanti indossati. Non a caso si parla di ErgoControl. Tutti i comandi possono essere replicati via Buletooth su smartphone usando la Zeiss hunting app che, per inciso, fornisce numerose altre funzioni: diario di caccia, bussola, definizione dell'area di caccia, previsioni meteo, registrazione di differenti profili balistici. Abbinandola al Dtc 3, è possibile ottimizzare l'aggiuntivo termico con quattro differenti ottiche che vengono memorizzate in altrettanti profili; l'operazione è comunque consentita anche da menu così come l'associazione tra cannocchiale e clip-on. La variazione del punto d'impatto è registrabile in un intervallo di 230 centimetri in alzo (154 nel modello con obiettivo da 38 mm) e 307 centimetri in deriva (205 nel Dtc 3/38) a passi, rispettivamente, di 2,4 e 1,6 centimetri. Nell'immediatezza dello sparo, si può azzerare lo strumento inserendo semplicemente la distanza del selvatico: sarà il sistema a calcolare la caduta del proiettile e a riallineare il reticolo.

La batteria interna agli ioni di litio viene ricaricata mediante la porta Usb disposta sullo strumento
La batteria interna agli ioni di litio viene ricaricata mediante la porta Usb disposta sullo strumento - © Matteo Brogi

Venendo al capitolo autonomia, un elemento significativo quando si parla di dispositivi elettronici, il produttore garantisce 10 ore di utilizzo continuativo. La batteria interna agli ioni di litio può essere ricaricata mediante la porta Usb disposta sullo strumento o sostenuta da un power bank esterno. Per ottimizzare il consumo, è presente un sensore di inclinazione che provvede a porre in stand-by i circuiti elettronici quando l'arma risulta inclinata di oltre 45° sull'asse verticale e 70° su quello orizzontale. La riattivazione è immediata, non appena il sistema registra un movimento. Lo sportellino che protegge la porta è in gomma, ben fatto, così da garantire la protezione Ip 67 attribuita ai due aggiuntivi Dtc 3.

Il clip-on di Zeiss nell'impiego pratico

Il collegamento fisico all'ottica viene effettuato mediante un attacco in due pezzi. Il primo anello si collega alla campana del cannocchiale; ne sono disponibili di tre dimensioni per adattarsi a obiettivi differenti: Dtc-A 48 per lenti da 42 mm, Dtc-A 56 per lenti da 50 mm, Dtc-A 62 per lenti da 56 mm. I dati dichiarati si riferiscono alle ottiche di casa Zeiss; per quelle di altri produttori è opportuno verificare la corrispondenza. L'anello Dtc-R M52 si collega mediante la parte filettata all'aggiuntivo e si innesta mediante un attacco a baionetta all'anello applicato al cannocchiale. Il legame è a prova di tutto e mantiene il perfetto allineamento tra i due strumenti. L'attacco, per inciso, va acquistato a parte.

Il collegamento fisico all'ottica viene effettuato mediante un attacco in due pezzi. Il primo anello viene abbinato alla campana del cannocchiale, il secondo si collega mediante la parte filettata all'aggiuntivo e si innesta tramite un attacco a baionetta all'anello applicato al cannocchiale
Il collegamento fisico all'ottica viene effettuato mediante un attacco in due pezzi. Il primo anello viene abbinato alla campana del cannocchiale, il secondo si collega mediante la parte filettata all'aggiuntivo e si innesta tramite un attacco a baionetta all'anello applicato al cannocchiale - © Matteo Brogi

Premesso che ho potuto testare il clip-on di Zeiss in condizioni statiche (e diurne, per giunta) non posso lanciarmi in affermazioni definitive e perentorie. Posso però esprimere una prima opinione basata sull'esperienza e sulla ricognizione del prodotto che risulta essere estremamente solido nella fattura, intuitivo nella gestione, ergonomico nell'utilizzo. Il contrasto è elevato senza, con questo, risultare eccessivo; la qualità dell'immagine – intesa come dettaglio – è notevole e anche l'impostazione ad alto contrasto non ne distorce i contorni. Intelligente, merita il bonus, la scelta di proporre due strumenti dalla differente lunghezza focale: un'opzione che permette di adeguare l'aggiuntivo alle esigenze venatorie del singolo cacciatore. Il complesso è all'altezza del blasone di un marchio prestigioso che si occupa di ottica da quasi 180 anni.
La disponibilità in armeria è prevista dal mese di settembre.

Tre sono gli anelli che consentono l'abbinamento al cannocchiale: Dtc-A 48 per lenti da 42 mm, Dtc-A 56 per lenti da 50 mm, Dtc-A 62 per lenti da 56 mm
Tre sono gli anelli che consentono l'abbinamento al cannocchiale: Dtc-A 48 per lenti da 42 mm, Dtc-A 56 per lenti da 50 mm, Dtc-A 62 per lenti da 56 mm - © Matteo Brogi

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