L'eurodeputato si è fatto ritrarre su una locandina con un semiautomatico
L'eurodeputato si è fatto ritrarre su una locandina con un semiautomatico - © Pietro Fiocchi - Rielaborazione Hunting Log
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di Redazione

Fiocchi e controFiocchi, il manifesto della discordia

L'eurodeputato di Fratelli d'Italia Pietro Fiocchi si è fatto ritrarre su una locandina con un semiautomatico imbracciato e la scelta, come immaginabile, sta facendo parecchio discutere

Chissà se era tutto premeditato e parte di una strategia comunicativa o se è solo il risvolto di una scelta azzardata di comunicazione elettorale. Quel che è certo è che la risonanza mediatica che sta avendo l'immagine dell'eurodeputato di Fratelli d'Italia Pietro Fiocchi con fucile imbracciato va sicuramente oltre i confini del collegio elettorale nel quale è candidato e ne fa un caso nazionale.

Di per sé l'immagine, utilizzata in una locandina per essere precisi, non è, almeno a giudizio di chi scrive, nulla di eclatante. Soprattuto se pensiamo che Fiocchi ha incentrato buona parte della propria attività politica sulla difesa dell'attività venatoria e del mondo che le gira attorno e che il cognome non è certo un caso di omonimia, visto che Pietro è membro della famiglia che ha fondato l'azienda di munizioni lecchese. Eppure, non appena le locandine hanno iniziato a circolare, l'immagine è diventata un caso politico ripreso dai principali organi di informazione nazionali. A inquietare pare essere l'immagine di un fucile da caccia, cosa bizzarra in un momento storico nel quale si percepisce la stessa atmosfera pacifica dell'indomani dell'attentato di Sarajevo.

Sul tema, nella giornata di ieri, è intervenuto anche il presidente della Federcaccia Massimo Buconi. Il numero uno Fidc in un video messaggio, dopo aver ringraziato tutti i candidati che in questa campagna elettorale dimostreranno sensibilità e vicinanza al mondo venatorio e lo stesso Fiocchi per l'impegno profuso negli ultimi anni, ha voluto però sottolineare la necessità di non vanificare e non mettere in cattiva luce quanto fin qui fatto con rappresentazioni che potrebbero essere strumentalizzate dai detrattori della caccia.

Comunque la si pensi una cosa è certa. La scelta, almeno sotto il profilo della risonanza mediatica, è stata vincente.

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