Sono già oltre 50 le attività già in programma nel 2024
Sono già oltre 50 le attività già in programma nel 2024 - © Fondazione UNA
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di Redazione

Fondazione UNA: Operazione Paladini del Territorio attiva tutto l'anno

Operazione Paladini del Territorio si trasforma in una piattaforma aperta ad accogliere iniziative organizzate a livello locale in diversi momenti dell'anno

Il formato Operazione Paladini del Territorio è nato ormai tre anni fa per assecondare la volontà del mondo venatorio di contribuire attivamente alla preservazione e cura dell'ambiente. Ora l'iniziativa, che negli anni scorsi concentrava tutte le iniziative in un'unica finestra temporale, diventa una vera e propria piattaforma finalizzata ad accogliere tutte le iniziative di volontariato organizzate dalle sezioni venatorie locali e nazionali, senza più alcun limite temporale, e con l'obiettivo di mettere a sistema tutte le azioni a impatto positivo operate dai cacciatori nel corso dei dodici mesi dell'anno.

Nei primi due mesi dall'avvio dell'edizione 2024 sono già state calendarizzate oltre 50 attività con un totale di seicento ore di volontariato donate alla comunità dai cacciatori. Anche quest'anno, Fondazione UNA può contare sul supporto delle associazioni venatorie Federcaccia, Enalcaccia e Arcicaccia e su quello di Assoarmieri, che da sempre affianca la Fondazione nel promuovere un modello sostenibile di caccia rivolto specificamente alla rete delle armerie nazionali, fondamentale luogo di scambio e incontro per i cacciatori a livello locale.

«Il successo che l'Operazione Paladini del Territorio sta riscontrando in termini di adesioni anche per questo terzo anno ci conferma, ancora una volta, che il desiderio del mondo venatorio di porsi al servizio della comunità in cui si inserisce è reale e tangibile - ha commentato Maurizio Zipponi, presidente di Fondazione UNA - Crediamo che quello del cacciatore sia un ruolo chiave, a livello sociale, e iniziative come quelle dei Paladini, a tutela e salvaguardia dell'ambiente, del territorio, delle comunità, sono l'esempio concreto di una rinnovata autopercezione del mondo venatorio. Deve essere questo il punto di partenza per una promozione convinta di un modello di caccia nuovo, sostenibile, responsabile».

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