di Redazione
Il Parco dello Stelvio abbatterà un terzo dei cervi
Nel mese di novembre prenderanno il via le operazioni di abbattimento dei cervi che mirano a ridurre di un terzo la densità della specie nella sezione trentina del Parco dello Stelvio
Dopo le operazioni preliminari, dal 7 novembre al 23 dicembre si svolgeranno le fasi pratiche del progetto di gestione del cervo nella sezione trentina del Parco dello Stelvio. Il progetto si prefissa come obiettivo la riduzione della specie di circa un terzo ed è motivato sia dai danni che questi animali causano all'ambiente montano, in primis la mancata rinnovazione dei boschi, sia dalla competizione con altre specie come il capriolo e il camoscio.
Nei primi due anni del progetto, che durerà fino al 2026, il traguardo fissato è l'abbattimento di circa 180 esemplari l'anno e gli abbattimenti saranno portati avanti anche da un centinaio di cacciatori che hanno frequentato un apposito corso di abilitazione. Sono state individuate 11 zone nelle aree di svernamento tra le valli di Rabbi e Pejo e sarà in queste che si concentreranno le operazioni di controllo. Le carcasse degli animali prelevati saranno vendute ed è stata prevista la possibilità per chi ha operato l'abbattimento di esercitare un diritto di prelazione.
Il controllo del cervo nel Parco è una novità solo nel settore trentino. La specie infatti è già oggetto di gestione dal 2001 nel territorio di competenza della Provincia di Bolzano e dal 2011 in quello Lombardo. L'amministrazione del Parco ha messo in conto anche l'eventualità che le operazioni possano essere criticate sia dal mondo animalista che da parti di quello venatorio, ma pare essere convinta della validità della scelta gestionale intrapresa.
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