di Redazione
Impugnato il calendario della Lombardia, apertura a rischio
Come da copione la Lac ha impugnato il calendario venatorio della Lombardia mettendo di fatto in pericolo l'apertura alla terza domenica di settembre
È stato depositato questa mattina dall'avvocato Claudio Linzola, il legale di fiducia della Lega abolizione caccia, il ricorso contro il calendario venatorio regionale approvato dalla Giunta lombarda. Nessun colpo di scena: tutti, cacciatori compresi, si aspettavano questa mossa dal momento che l'associazione animalista da sempre percorre questa strada con l'intento anche solo di intaccare marginalmente o temporaneamente la stagione venatoria.
Dopo una lunga e ci permettiamo di dire fantasiosa ricostruzione dei fatti di 32 pagine, la Lac ha chiesto ai giudici del Tribunale amministrativo regionale di Milano di sospendere in via cautelare, ovvero in attesa che il ricorso sia discusso nel merito, il prelievo venatorio delle specie cacciabili migratorie su tutto il territorio regionale e, in via subordinata, la sospensione del calendario nelle parti in cui fissa l'apertura generale della caccia al 17 settembre 2023 e non al 1° ottobre 2023 come invece indicato nel parere Ispra.
L'associazione ha inoltre impugnato il documento per la mancata previsione della chiusura del prelievo nei periodi eccedenti le date indicate dall'Istituto e l'esclusione del prelievo per codone, fischione, mestolone, marzaiola. E non finisce qui. La Lac ha anche sollevato l'eccezione di illegittimità costituzionale degli articoli 1, comma 1, 2, comma 1, e 3, comma 1 e 2, della legge regionale 17/2004, nonché dell'articolo 18, comma 4, della legge 157/92 nella parte in cui autorizza le Regioni italiane ad approvare calendari venatori per le specie migratrici. La parola ora passa ai giudici del Tar.
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