Il convegno
Il convegno "La conservazione della fauna tra scienza e società" ha evidenziato come la gestione ambientale non possa essere governata da dogmi e totem inamovibili, ma debba avere una insita flessibilità dinamica che consenta di seguire e supportare nel modo migliore le evoluzioni delle popolazioni di selvatici e dell'ambiente in cui queste insistono - © Federcaccia Collecchio
Pubblicato il in Armi e Accessori
di Matteo Brogi

La conservazione della fauna tra scienza e società, il convegno

A Collecchio, si è tenuto il convegno "La conservazione della fauna tra scienza e società" cui hanno partecipato studiosi e associazioni agricole e zootecniche

Nella mattinata del 1 giugno si è tenuto presso la sede dei Parchi del Ducato in Corte Giarola, a Collecchio, il convegno "La conservazione della fauna tra scienza e società" organizzato da Federcaccia Parma con il patrocinio di Federcaccia Emilia Romagna e dei Parchi del Ducato.

Dopo i saluti del presidente provinciale Oscar Frattini e del presidente regionale Stefano Merighi, si sono alternati sul palco numerosi relatori. Ha iniziato Marco Apollonio, professore ordinario di Zoologia presso l'Università di Sassari, che ha fornito una dettagliata panoramica sulla gestione non sempre facile dei grandi mammiferi erbivori e carnivori nei Paesi europei, con particolare attenzione alla gestione del lupo. Di seguito Marco Musiani, docente dell'Università di Bologna e Calgary (Canada), ha esposto le problematiche relative alla coesistenza con i grandi carnivori in Nord America, nei Balcani e in Italia. Giorgia Romeo, zoologa della Regione Toscana, ha presentato il risultato della ricerca svolta da Federcaccia sulle predazioni dei lupi su cani in Italia.

Lo zoologo conservazionista Spartaco Gippoliti (Associazione Italiana Wilderness) ha portato all'attenzione della platea la necessità di individuare delle priorità nelle scelte conservazioniste se non si vogliono perdere parti importanti di biodiversità. Il giornalista e formatore venatorio Ettore Zanon ha intervistato Giulia Corsini, medico veterinario che esercita in Inghilterra e autrice del libro Salvare gli animali, che si è focalizzata sulla ricerca del migliore rapporto possibile con il variegato mondo animale, compromesso non sempre facile da raggiungere e capire specialmente per chi ha una conoscenza molto parziale di questo universo.

Zanon ha poi condotto la tavola rotonda che coinvolgeva anche i rappresentanti delle categorie agricole e zootecniche e che ha dato vita a una serie di interventi da parte del pubblico. Diversi relatori hanno evidenziato, tra l'altro, la necessità di diminuire la polarizzazione oggi esistente sul tema animali tra le maggioranze urbanizzate e le minoranze che vivono il mondo rurale.

I lavori sono stati conclusi dall'intervento di Gian Luca Dall'Olio, past president di Federcaccia e ora vice presidente europeo FACE, che ha sottolineato come la materia sia oggetto di importanti riflessioni a livello comunitario e che quanto emerso dal convegno costituisce un importante contributo.

Il focus del convegno sull'orientamento conservazionista della principale associazione venatoria nazionale ha evidenziato come questo importante aspetto della gestione ambientale non possa essere costituito da dogmi e totem inamovibili, ma debba avere una insita flessibilità dinamica che consenta di seguire e supportare nel modo migliore le evoluzioni delle popolazioni di selvatici e dell'ambiente in cui queste insistono. Una maturità gestionale pienamente condivisa dai rappresentanti delle associazioni agricole e volta a una sempre migliore interazione tra attori diversi, ma che hanno ugualmente a cuore la conservazione e la tutela dell'ambiente.

Se sei interessato alla caccia sostenibile e alla conservazione dell'ambiente e della fauna selvatica, segui la pagina Facebook e l'account Instagram di Hunting Log, la rivista del cacciatore responsabile.

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