La nuova legge potrebbe rappresentare una grossa opportunità per l'attività venatoria
La nuova legge potrebbe rappresentare una grossa opportunità per l'attività venatoria - © AlbertHerring
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di Redazione

Legge sul ripristino della natura: l'impatto sull'attività venatoria

Ieri il Parlamento europeo ha votato a favore della "Nature restoration law". Ora il progetto normativo entra ora nel cosiddetto "trilogo", ovvero la fase della discussione congiunta fra Parlamento, Consiglio e Commissione europea

Il parlamento europeo ha approvato, seppur con una maggioranza risicata, la "Nature restoration law", la legge sul ripristino della natura. In generale, il nuovo impianto normativo richiederà lo sviluppo di piani nazionali di ripristino per dare priorità a una maggiore attenzione alla conservazione degli habitat in collaborazione con le principali parti interessate.

Fino a oggi, la politica conservazionistica europea si è basata principalmente sulla protezione delle specie e sulla tutela delle aree protette come strumenti per conservare la biodiversità. Questo tipo di approccio però ha prodotto risultati contrastanti. Una maggiore conservazione degli habitat, in particolare al di fuori delle aree protette, andrebbe sicuramente a vantaggio del mondo venatorio ma, allo stesso tempo, l'iter di approvazione potrebbe nascondere delle insidie.

Secondo le associazioni venatorie europee, le cui posizioni sono portate avanti dalla Face, è evidente che una simile iniziativa, che mira a ottenere un miglior livello di biodiversità, andrebbe a vantaggio dei cacciatori soprattutto con riferimento alle popolazioni di piccola selvaggina, molte delle quali sono in diminuzione in tutta Europa. La Federazione delle associazioni europee ha inoltre sottolineato che il dialogo attivo con i portatori di interesse, cacciatori compresi, che è previsto dalla normativa, sarà fondamentale per il futuro della pianificazione degli interventi di ripristino nazionali.

Sul tema è intervenuta anche Federcaccia. «Con l'approvazione della legge europea sul ripristino della natura finalmente vediamo superare decenni di sterile protezionismo fine a se stesso e quindi spesso vuoto di significati oltre che di risultati, per muoversi verso un approccio fattivo volto a ricreare habitat e dare sostegno alla fauna - ha affermato il presidente nazionale Massimo Buconi - Ora confidiamo che dalla fase di confronto tra Commissione, Consiglio Europeo, ovvero i Governi dei diversi Stati dell'Unione, e Parlamento europeo emerga un testo migliorato ed emendato da alcune storture, che già abbiamo provveduto a segnalare ai nostri rappresentanti a Bruxelles».

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