L'associazione ha diffuso un comunicato nel quale critica le posizioni pressoché unanimi sulla necessità di gestire gli ungulati
L'associazione ha diffuso un comunicato nel quale critica le posizioni pressoché unanimi sulla necessità di gestire gli ungulati - © Jerzy Strzelecki
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di Redazione

Per l'Oipa gli italiani sono cinghiale-friendly

L'Organizzazione Internazionale Protezione Animali commenta il convegno di Coldiretti, AB Agrivenatria Biodiversitalia, Una e Federparchi, critica Lollobrigida e afferma che gli italiani sono contrari agli abbattimenti dei cinghiali

Non poteva mancare, di fronte ad una manifestazione di unità e buonsenso rappresentata dal convegno di venerdì, la campana stonata del mondo animalista. L'Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) ha infatti diffuso un comunicato nel quale critica le posizioni pressoché unanimi sulla necessità di gestire gli ungulati sostenendo che «la maggioranza delle persone non vuole che sia risolto con il sangue il problema della presenza dei cinghiali» e accusando Lollobrigida di assecondare tali posizioni per motivi elettorali.

«Il ministro Lollobrigida organizza vertici con agricoltori e cacciatori, aspettiamo anche noi il nostro turno», ha affermato il presidente dell'Oipa, Massimo Comparotto. «Come associazione a tutela degli animali chiederemo di essere ascoltati, vedremo se accoglierà il nostro invito, posto che la maggioranza degli italiani ama gli animali e non vuole cacce e braccate, sangue e morte».

Nel comunicato l'associazione afferma anche che per risolvere il problema basterebbe che gli agricoltori dotassero le piantagioni di strumenti protettivi e di dissuasione, che venisse messa in atto una migliore gestione della raccolta dei rifiuti nei centri urbani e che si chiudessero tutti i varchi dei parchi e delle riserve che insistono sugli abitati. Come se i cinghiali, privati di risorse trofiche di origine antropica e confinati nei boschi, morissero di fame o si autodistruggessero e non rappresentassero un grosso problema anche per le biocenosi e la tutela della biodiversità stessa.

Le solite tesi bislacche del mondo animalista insomma, che questa volta cerca pure di convincerci che l'italiano medio la pensa come loro. Forse all'Oipa andrebbe detto che la maggior parte degli italiani ama si il cinghiale, ma nel piatto.

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