È in fase di stesura un piano straordinario per la gestione del cinghiale in relazione all'epidemia di Psa
È in fase di stesura un piano straordinario per la gestione del cinghiale in relazione all'epidemia di Psa - © Andrea Dal Pian
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di Redazione

Psa: serviranno tre anni per debellare la malattia

Il commissario per l'emergenza legata alla peste suina africana ha incontrato i vertici di Cia e, tra le altre cose, ha affermato che l'intenzione è quella di debellare la malattia in tre anni

Nella giornata di ieri 1 agosto, si è tenuto un incontro tra i vertici nazionali di Cia-Agricoltori Italiani e il commissario straordinario per la Peste suina africana Vincenzo Caputo. Durante l'incontro, il commissario, ha ascoltato le istanze del mondo agricolo e, parlando di previsioni, ha dichiarato l'impegno del Governo a eradicare la peste suina entro 36 mesi.

È infatti in fase di stesura un piano straordinario di cattura, abbattimento e smaltimento per la specie cinghiale in relazione all'epidemia di Psa. Tale piano si prefigge l'obiettivo di ridurre drasticamente le densità di cinghiali su tutto il territorio nazionale ed è basato su obiettivi a breve e medio periodo da raggiungere con tutte le forme di prelievo, venatorio e in controllo. Per il raggiungimento di tali obiettivi, i soggetti chiamati a farlo, siano essi Atc/Cac, enti gestori di aree protette o pubbliche amministrazioni, potranno avvalersi anche dell'operato dei bioregolatori.

Sempre parlando della peste suina il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, ha dichiarato: «La situazione è gravissima, occorre agire in maniera concreta prima che si arrivi al blocco della circolazione dei prodotti di salumeria nazionali. Dobbiamo ridurre la pressione dei selvatici, sono indispensabili abbattimenti organizzati e sistematici su tutto il territorio. Adesso servono risorse economiche e messa in opera delle disposizioni, prima che le conseguenze siano devastanti per l'intero settore suinicolo da cui dipendono 11 miliardi di fatturato e 70 mila addetti nella filiera delle carni suine e che i danni superino l'intero valore della suinicoltura nazionale».

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