Nell'allevamento colpito dal virus erano presenti migliaia di uccelli tra anatre e fagiani
Nell'allevamento colpito dal virus erano presenti migliaia di uccelli tra anatre e fagiani - © Alain Carpentier
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di Redazione

Sempre più concreto l'incubo aviaria

A seguito della scoperta di un focolaio di influenza aviaria in un'azienda agrituristico venatoria in provincia di Pavia, le autorità sanitarie hanno emesso un decreto di restrizione per ben 34 Comuni

A meno di due settimane di distanza dall'emanazione della nota del Ministero della Salute inerente alla sempre maggiore circolazione del virus dell'influenza aviaria, di cui abbiamo scritto in un articolo nei giorni scorsi, si registra un nuovo preoccupante focolaio della malattia. Questa volta a essere colpito è stato l'allevamento di un'azienda agrituristico venatoria della provincia di Pavia, più precisamente nel comune di Corteolona.

A seguito del riscontro del virus, le autorità sanitarie hanno emesso un'ordinanza di restrizione che sancisce l'ingresso di ben 34 comuni in due differenti zone di restrizione. Nel raggio di 3 km dall'allevamento colpito è stata istituita una "Zona di protezione", mentre nella porzione di territorio dai 3 ai 10 km una "Zona di sorveglianza". Una modalità con la quale il mondo venatorio inizia ad avere una certa dimestichezza dal momento che è molto simile a quella utilizzata per la Psa.

Ora, oltre ad abbattere tutti gli animali presenti nell'allevamento, si parla di migliaia tra fagiani e anatre, sarà necessario mettere in pratica tutte le prescrizioni in materia di prevenzione e sorveglianza della malattia per almeno trenta giorni. Non pochi grattacapi se pensiamo che la stagione venatoria è alle porte e che, soprattutto nelle Regioni del nord, è molto diffusa la pratica di immissioni di selvaggina da penna "prontacaccia" a partire dall'estate, ovvero in queste settimane, e per tutta la stagione.

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